Campania, traffici d’arte: i carabinieri recuperano oltre 24mila beni culturali, anche nel Vallo di Diano
| di Pasquale Sorrentino
Un anno di intensa attività per il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli, che nel 2024 ha messo a segno risultati eccezionali nella lotta ai crimini contro l’arte e il patrimonio storico. Sono ben 24.955 i beni culturali recuperati, per un valore stimato di oltre 9 milioni di euro, tra oggetti archeologici, opere d’arte, documenti antichi e materiali librari.
Il bilancio annuale è contenuto nel rapporto “Attività Operativa 2024”, pubblicato dal Comando Carabinieri TPC, che conferma l’efficacia dell’unità specializzata dell’Arma istituita nel 1969, ispirata all’articolo 9 della Costituzione. Solo in Campania, nel corso dell’anno, l’attività investigativa ha portato alla denuncia di 100 persone, all’esecuzione di 35 perquisizioni, e al perseguimento di un’associazione a delinquere composta da 27 soggetti dediti al traffico illecito di beni ecclesiastici.
Numeri in crescita rispetto al 2023, con un incremento dei sequestri di reperti archeologici, monete antiche, oggetti di oreficeria e beni librari. Le attività di controllo sul territorio sono aumentate fino al 95% nei mercati antiquariali, così come quelle nei musei, archivi e aree tutelate da vincoli monumentali e paesaggistici.
Significativi anche i risultati ottenuti nel monitoraggio del web, con l’impiego del sistema S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System), basato su algoritmi di intelligenza artificiale, che ha consentito di localizzare 740 beni culturali messi in vendita illegalmente online.
Tra le operazioni più rilevanti:
- “Operazione San Gennaro” ha svelato una rete di cunicoli abusivi nel sottosuolo di Napoli, portando al recupero di oltre 10.000 reperti archeologici e alla scoperta di una chiesa paleocristiana affrescata sconosciuta alla comunità scientifica.
- “Consilinum”, a Padula, ha riportato alla luce una necropoli del V-IV secolo a.C. con 150 reperti del valore di 500.000 euro.
- “Costiera Violata”, tra le costiere amalfitana e cilentana, ha portato al sequestro di strutture ricettive abusive e al deferimento di pubblici ufficiali e imprenditori, coinvolti in violazioni paesaggistiche e archeologiche per oltre 55 milioni di euro.
Il Nucleo ha inoltre preso parte all’esercitazione di protezione civile “Exe Flegrei 2024”, simulando scenari di emergenza per la salvaguardia del patrimonio culturale nell’area vulcanica dei Campi Flegrei.
Infine, sul piano internazionale, restano aperti contenziosi e rogatorie per il rimpatrio di opere trafugate come la lesena marmorea da Pompei oggi in Belgio, il celebre “Doriforo di Stabiae” esposto a Malibù, e cinque affreschi di Boscoreale conservati al Getty Museum.
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