Cimeli di trincea e terra del Carso da Re di Puglia per ricordare i caduti

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Cimeli di trincea e terra del Carso da Re di Puglia per ricordare i caduti

Un omaggio ai caduti particolare quello che si è tenuto a Cardile, frazione di Gioi. "Quest’anno – commenta il sindaco Andrea Salati – abbiamo voluto non solo ricordare chi ha immolato la propria vita per lasciarci in eredità un’Italia migliore di cui in quella loro vivevano, ma abbiamo colto anche l’occasione di rivolgere un pensiero ai caduti della prima guerra mondiale".

Infatti, grazie alla tenacia di un cittadino, Nicola Rizzo, i cardillesi hanno potuto toccare con mano il terreno che hanno calpestato i soldati sul monte Carso e tutto il materiale per la permanenza in trincea. "Un grazie particolare per questi cimeli – aggiunge il primo cittadino – va anche alla Pro Loco di Fogliano Re di Puglia e alla vetreria di Guizzo di Pieve di Soligo, che ha fornito l’urna". Durante la manifestazione di commemorazione,  organizzata dall’associazione Martiri Riccio di Cardile, sei reduci della seconda guerra mondiale (nella foto) sono stati premiati con una medaglia d’oro dal sindaco Salati.

Una speaker ha ricordato i momenti più importanti della vita da soldati di queste persone: Elia Annino partì a 19 anni alla volta di Tobruk, città portuale dell’Africa del Nord, e dal 1942 fece parte delle truppe che si spinsero fino ad El-Alamein; Carmelo De Marco, partì da Napoli, dove aveva fatto il giuramento di fedeltà, all’età di 25 anni e subito fu fatto prigioniero; Antonio Lettieri, fu destinato al X reggimento "Genio Santa Maria Vetere", che operò prevalentemente nella Valle del Bisenzio sulla linea ferroviaria "Direttissima" gravemente danneggiata dal conflitto; Paolo Lettieri, chiamato alle armi a 20 anni e fu protagonista a Tripoli; Pasquale Siniscalco, partito da Cardile a 27 anni ebbe come destinazione la Tunisia; Costantino D’Elia.

"In questo momento di commemorazione – sottolinea il primo cittadino Salati – per i nostri caduti voglio però ricordare anche i morti sul lavoro in Italia e all’estero perché grazie alla loro tenacia rendono vivibile la nostra nazione". La cerimonia si è conclusa con i canti tradizionali offerti dai bambini della scuola elementare presieduta da Gennaro Di Marco.

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