Dalla Mostra Arperc “San Benedetto: lettura simbolica dei miracoli e degli insegnamenti”

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Dalla Mostra Arperc “San Benedetto: lettura simbolica dei miracoli e degli insegnamenti”

Le due opere selezionate per la pubblicazione nel testo “San Benedetto nell’Arte Contemporanea” del professore Antonio Adinolfi, dalla Mostra Arperc Arte Per Comunicare “San Benedetto, lettura simbolica dei miracoli e degli insegnamenti” esposta a Castellabate, al Castello dell’Abate, appartenente alla Badia di Cava dei Tirreni, sono degli artisti contemporanei Michele Giglio da Bologna e Ferdinando Lignano da Napoli. Esse esprimono le emozioni vissute nella lettura della storia, dei miracoli e dell’insegnamento del Santo, approfondita con un mio studio simbolico. Al di là di un classico figurativo e di una iconografia standardizzata la scelta figurativa si attiene egualmente ad un discorso simbolico. Il miracolo della ricostruzione del vaglio che la Nutrice aveva infranto è stato espresso da Giglio con una tavolozza armonica, nei colori lividi della paura vissuta dalla protagonista. Con padronanza del mezzo pittorico, in una composizione concettuale, evidenzia l’opera su due piani, uno rettangolare, bidimensionale, schematico, nel quale rappresenta l’episodio determinato nelle due dimensioni di spazio e tempo, tra frantumi e l’ombra del Santo che opera la ricomposizione, l’altro, sovrastante, dominante, circolare, cellula vitale eterna, esprime la meraviglia estatica dinanzi a ciò che sfugge al razionale, al potere spirituale, il cui valore va al di là del tempo!
Lignano esprime il potere visivo di San Benedetto, emanato dallo sguardo capace di sciogliere i nodi, con un grande occhio che diviene richiamo ermetico, simbolico, insegnamento ad un “Vedere” profondo, per essere capaci di sciogliere gli ingarbugliati nodi della vita, simboli di chiusura, di ambiguità, di comportamenti contorti.
Il professore Antonio Adinolfi, docente del Liceo Classico F. De Sanctis di Salerno, particolarmente cultore di iconografia di culti cristiani, autore di vari testi di Religione ed Arte, ha presentato questo suo più recente libro “S. Benedetto nell’arte contemporanea” nella Sala San Tommaso del Duomo di Salerno.
Apertura, sguardo ampio, ha mostrato l’autore, inserendo, e quindi invitando all’osservazione, opere visive di un Artista famoso come Angelo Solimena, di alcuni Artisti professionisti, chi più chi meno conosciuto, e di giovani suoi allievi!
Oltre all’importanza di richiamare al valore della Comunicazione Visiva delle Arti Figurative, Apertura ed Amore sono i principali meriti ed insegnamenti di questo testo, nel quale non manca un richiamo alla difficile situazione attuale della Scuola.
Traspira Amore, l’amore con cui l’ha realizzato, amore per il Santo Patrono d’Europa, amore all’Iconografia ed all’Arte,.amore per gli allievi, amore familiare per la nipotina che porta il nome del Santo di cui scrive, Benedetta, alla quale lo dedica.
Ricordati gli affreschi delle “Storie di San Benedetto”, dipinti da Angelo Solimena (1629-1716), una delle principali figure dello sviluppo del barocco e del rococò. Furono realizzati sui soffitti della navata maggiore e delle cupole della Chiesa di San Giorgio a Salerno, la più bella Chiesa  barocca della città, che merita di essere visitata, faceva parte di un monastero di suore benedettine, fondato nel IX secolo e ristrutturato ai primi del settecento dall’architetto napoletano Ferdinando Sanfelice.
Inoltre interessante e coraggioso in questo testo di Adinolfi è l’inserimento dell’ipotesi dello storico tedesco Johannes Fried, che nega l’esistenza storica di San Benedetto, confutata dall’autore con varie argomentazioni.
Sentendo forte, come insegnante, le problematiche della scuola attuale, ha voluto inserire anche delle affermazioni al di là del tempo di San Benedetto, la cui regola inizia con “ASCOLTA,” ricordate dalla parlamentare Rosa Bruna De Pasquale alla Camera, in occasione di una riunione sulla Riforma scolastica:
“Per risolvere urgentemente e bene i problemi io devo capirli, per capirli devo saper ascoltare, per sapere ascoltare devo fare silenzio. Solo con il silenzio riesco ad essere efficace e veloce nella soluzione dei problemi. Sembra un assurdo perché quando si sta in silenzio si ha l’impressione di non fare niente, ma solo il silenzio mi consente di ”ASCOLTARE, per capire e infine risolvere”.

                                                           

“San Benedetto: il Potere visivo di sciogliere i nodi” opera di Ferdinando Lignano                             

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

San Benedetto – i Miracoli : la nutrice ed il vaglio frantumato Michele Giglio

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