Chi è Carmine Alfano, il professore sospeso. Un anno fa i suoi audio shock: «Ricch*oni nel forno crematorio»
| di Luigi Martino
Il suo nome, oggi, è finito nel registro degli indagati. Carmine Alfano, professore ordinario di Chirurgia Plastica all’Università di Salerno e direttore della Scuola di Specializzazione, è stato sospeso per un anno dall’esercizio della professione medica e dal ruolo accademico. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Salerno su richiesta della procura, che contesta ad Alfano reati di stalking, concussione e falso ideologico.
Il docente, figura di spicco nella comunità accademica salernitana, era già balzato alle cronache nel giugno del 2024, quando un’inchiesta de L’Espresso portò alla luce una serie di audio registrati dai suoi specializzandi all’interno del reparto di Chirurgia Plastica del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Le registrazioni contenevano insulti omofobi, battute sessiste, frasi violente e minacce rivolte ai giovani medici in formazione.
In uno di quei passaggi, divenuto virale, Alfano diceva: «In America vanno di moda i ricchoni. Qui esistono gli uomini e le donne, i binari non esistono».
E ancora: «Tutti quanti là dentro, nel forno crematorio a Cava di Tirreni e abbiamo risolto il problema».
Parole che suscitarono indignazione e spinsero l’Associazione “Liberi Specializzandi” a presentare una denuncia formale, denunciando un clima di vessazioni, minacce e abusi di potere all’interno della scuola di specializzazione da lui diretta.
Secondo i racconti dei giovani medici, Alfano avrebbe gestito la formazione con modalità autoritarie e umilianti, arrivando — a detta loro — a punirli negando l’accesso alla sala operatoria o sospendendo le ferie. Le riunioni mattutine, descritte come monologhi pieni di urla e offese, sarebbero diventate il simbolo di un ambiente lavorativo tossico.
Nel 2024, la vicenda aveva scosso profondamente l’opinione pubblica e lo stesso rettore dell’Università di Salerno, Vincenzo Loia, aveva disposto verifiche interne, pur dichiarando che nessuna segnalazione ufficiale fosse giunta fino a quel momento.
A rendere la storia ancora più controversa fu il fatto che, proprio in quel periodo, Alfano fosse candidato sindaco a Torre Annunziata. In alcuni audio, infatti, il professore chiedeva apertamente ai suoi specializzandi di “dargli una mano per l’organizzazione della campagna elettorale”.
Oggi, a distanza di un anno, le accuse si trasformano in un’inchiesta giudiziaria. Il gip ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza e disposto la sospensione cautelare.
Il caso di Carmine Alfano riaccende il dibattito sul clima e sui metodi di formazione nelle scuole di specializzazione italiane: un sistema in cui il rapporto tra docente e specializzando, spesso segnato da squilibri di potere, può degenerare fino a travolgere la dignità e la crescita professionale dei futuri medici.
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