Cilento, scuola paritaria condannata: “Niente sostegno all’alunno disabile”
| di Luigi Martino
Un bambino con grave disabilità continua a frequentare le lezioni senza insegnante di sostegno, nonostante un’ordinanza del tribunale di Vallo della Lucania che imponeva alla scuola paritaria di provvedere subito. La decisione, emessa il 3 settembre scorso, qualificava come discriminatoria la condotta dell’istituto che aveva giustificato l’assenza di supporto con la mancanza di “risorse umane”.
Il provvedimento dei giudici faceva espresso riferimento al Piano educativo individualizzato del minore, che stabilisce il numero di ore di assistenza necessarie per garantire il diritto allo studio. L’ordine doveva essere rispettato già dal primo giorno di scuola. Ma, denunciano i genitori, “ad oggi non c’è né un nome né un monte ore stabilito. Nostro figlio continua a essere lasciato solo”.
La vicenda richiama un principio fissato dalle Sezioni unite della Cassazione: anche le scuole paritarie sono tenute ad assicurare gli stessi livelli di integrazione garantiti dagli istituti statali, con costi coperti solo in parte dai contributi pubblici.
Già ad agosto la direzione scolastica aveva comunicato alla famiglia di non poter attivare alcun servizio di sostegno. Una posizione ritenuta inaccettabile dall’Ufficio scolastico regionale, che ha chiesto chiarimenti urgenti parlando di “grave e imminente pregiudizio al percorso educativo e di crescita del minore”. Sulla stessa linea anche il Garante regionale per i diritti delle persone con disabilità, che ha sollecitato la scuola a rispettare l’ordinanza.
Intanto i genitori hanno annunciato nuove azioni legali: “Non vogliamo scontri, ma nostro figlio ha diritto ad avere le stesse opportunità degli altri studenti. Non ci fermeremo”.
©Riproduzione riservata