Caso Referendum, M5S attacca: «Clientelismo è vera patente di impresentabilità di De Luca»

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Caso Referendum, M5S attacca: «Clientelismo è vera patente di impresentabilità di De Luca»

«Ordinare a 300 amministratori locali di mobilitare le clientele per far prevalere il Si al referendum e spronarli a raccattare voti con ogni mezzo è la vera patente di impresentabilità di De Luca». E’ quanto afferma la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino con riferimento alle notizie apparse sulla stampa.

Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, da giorni è finito nel mirino della polemica. Prima per la frase choc apparsa in un video fuori onda della trasmissione ‘Matrix’, nei confronti di Rosy Bindi, poi, come riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’ De Luca avrebbe usato l’arma del «clientelismo». Lo scorso 15 novembre, infatti, all’hotel Ramada di Napoli, il governatore avrebbe minuti circa 300 amministratori campani. E nel suo monologo, pubblicato in esclusiva da ‘Il FQ’, De Luca afferma che la mancanza di giornalisti potrà permettere a lui e agli ospiti di parlare in piena libertà. Il monologo ha un titolo ed è: «Il 4 dicembre ci giochiamo l’Italia». De Luca sembra volenteroso di ricambiare un favore a Matteo Renzi.  Renzi ha finanziato diversi interventi e iniziative intraprese nel corso dell’anno in Campania e ci sarebbero tutt’ora in corso promesse di finanziamento, ma ovviamente, visto che nulla è gratis, un modo per sdebitarsi con Renzi e sollecitarlo a promuovere nuovi finanziamenti sarebbe quello di portare dalla regione quanti più possibili voti a favore del ‘Sì’ in vita del referendum costituzionale del 4 dicembre. per  Poi, la parte già sconcertate della registrazione. «Dobbiamo mobilitarci – afferma De Luca nella registrazione – andare tutti porta a porta, per venti giorni non dovete pensare ad altro e contrastare tutti gli argomenti del No, queste puttanate che dicono sul Senato». Poi, dopo aver sollecitato gli amministratori a promuovere riunioni con imprenditori, professionisti e puntare molto sulla sanità privata, De Luca conclude il suo monologo affermando: «Mandatemi fax con numeri realistici dei voti per il Sì. Fate il porta a porta e non pensate ad altro».

Il commento di Ciarambino «Dopo le minacce in stile camorristico rivolte a Rosy Bindi minimizzate come battute e folklore, ora si scopre che l’indegno presidente della Campania tratta la Costituzione come una merce di scambio – denuncia la consigliera -. De Luca, utilizzando la sua funzione di presidente della regione – sottolinea Ciarambino – convoca i ‘suoi’ amministratori locali per impartire ordini, indicando l’ex sindaco di Agropoli Franco Alfieri, ora suo consigliere personale, come il migliore esempio di capacità clientelare a cui ispirarsi. Affermazioni che dovrebbero suscitare sdegno in tutti i livelli politici e istituzionali di questo Paese. De Luca non può più guidare la regione Campania – continua – da ieri è isolato istituzionalmente, il suo agire è fuori dal circuito dello Stato. Come Movimento 5 Stelle ne chiediamo le dimissioni – conclude – e ci appelliamo alla maggiori cariche istituzionali che in queste ore ne hanno condannato le parole, perché intervengano.  

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