Dieci «domandamenti» per chi vuole candidarsi come amministratore: l’idea arriva da Vallo della Lucania
| di Francesco Chirico«E’ una proposta di uno come tanti, che pensa di doversi domandare se ha la forza di affrontare culture all’Italiana ormai infestate», scrive sul suo profilo Facebook il noto attivista Felice Pugliese, già conosciuto all’opinione pubblica per le famose ‘ciampe’ in via De Mattia a Vallo della Lucania. Stavolta Felice si è cimentato in quella che può definirsi una sorta di guida per chi decide di prendere in mano la cosa pubblica, lo abbiamo incontrato per farci spiegare meglio di cosa si tratta.
Cosa ti ha spinto questi domandamenti? E’ una partenza fuori dagli schiemi. Un modo diverso per iniziare un percorso. Non pretendo di mettere le basi per un progetto politico. Io mi arrogo il diritto di parlare per conto di una comunità, in questo tentativo, che ha bisogno di fiducia e volontà per iniziare un percorso necessario a tutti. la consapevolezza di ciò che siamo insieme è essenziale.
Con quale fine li hai scritti? I domandamenti nascono da un bisogno di confronto con chi sente il dovere di essere presente e reppresentante di una comunità che, in fondo è responsabile di un territorio intero
Da cosa hai preso spunto? Lo spunto è nato dai comandamenti di Benigni e il suo arrangiamento nel monologo espresso in questi ultimi tempi. Il num 10 in fondo, è per pitagora perfetto.
Sesto: «Accetto ancora che un medico si proponga come amministratore» questo Domandamento lo si può considerare come un attacco all’attuale amministrazione? No, non è mirato al sindaco attuale, che oltretutto è un buon chirugo. La questione del medico amministratore è storica. Sono decenni che ci ritroviamo a scegliere di votare il medico curante piuttosto che il primario o il chirurgo. Non è un caso se gli ultimi sindaci sono medici. Antonio Sansone, Luigi Cobellis e Toni Aloia, ognuno di loro affiancato da altri medici in lista.
Quali sono le contraddizioni fra l’essere medico e l’essere sindaco? Il medico è già di per se una vocazione di altissimopregio e responsabilità, questa è la contraddizione.Con questo non voglio additare questi uomini come se fossero il male della comunità, ma è chiaro a tutti che il consenso si muove in base ai libretti di salute della gente e alla stima verso il ruolo che si occupa; così il popolo non raccoglierà mai la responsabilità di vera partecipazione. Abbiamo due punti di riferimento per il territorio cilentano, che si occupano di Salute. E anche in questo caso c’è poco da scoprire. La clinica privata si chiama Cobellis, e l’Ospedale per poco non si chiama Valiante. Tutta la politica gira intorno alla salute dei cittadini, e questo mi sembra mortificante per la dignità e la libertà. Il rappresentate politico che sia vicino alla sanità è necessario, ma basta Sindaci Medici, questo è il mio messaggio.
Qual è il messaggio che vuoi mandare? I domandamenti sono 10 ma tutti tra loro correlati. In fondo il mio messaggio vuol domandare agli altri se davvero esiste un intenzione di essere una comunità diversa e partecipativa, con la voglia di accrescere un intelligenza che cerca un equilibrio economico e culturale
Credi che questo messaggio sia stato recepito? Quando provo a dire qualcosa, a espormi, ho sempre modi molto disordinati e a volte eclatanti e non leciti. Per recepire bene un intenzione bisogna condividerla e non diventarne seguace per interesse.La percezione e l’attenzione alla cosda comune poi è ancora molto bassa a causa di un profondo egoismo generale.
Parli di culture italiane infestate.. ma da cosa?
In che modo le si può “disinfestare?” L’opportunismo propagandato negli ultimi decenni ha cambiato la visione della comunità, e i comuni provinciali come i nostri pagano ancor di più questa mancanza di organizzare insieme. La corruzione è un fenomeno che si insedia perfettamente quando non c’è comunità. Nelle nostre terre la corruzione è ben celata perchè ormai un modus operandi proprio di tutte le categorie. Ecco perchè al nono e decimo domandamento si parla di lealtà e ammissione di colpa. Sarebbe il caso, a parer mio , d’azzerare gli scheletri nell’armadio di ognuno, di non andare a ritroso negli errori passati, e di cambiare rotta nel vivere quotidiano. Non sono utili solo le competenze per vivere in pace, ci vuole animo e comprensione, come in tutte le famiglie, i branchi o le squadre che per un motivo in comune convivono crescendo. Questo per me dovrebbe essere lo spirito della gente che decide di intraprendere un percorso socio-politico. La responsabilità è condivisa, ma peserà di più sulle spalle di chi è alla guida, sempre.
I domandamenti sono una sorta di guida per chi intende proporsi come amministratore, secondo te cosa dovrebbe fare e di cosa dovrebbe occuparsi chi decide di candidarsi? E’ certamente necessario avere un idea chiara di cosa significhi amministrare un comune, con tutti i settori di competenza. e qui mi fermo perchè non voglio, in questo contesto, consigliare ad altri o fare propaganda politica. e nel ringraziarti della considerazione datami, voglio ricordarti che non rincorro la fede cattolica con questi domandamenti. Io come individuo, sono un portatore sano di peccato. Grazie
Ecco i dieci domandamenti 1- Mi sento padre delle mie idee? 2- Difendo il diritto di espressione , pur sapendo che tante saranno diverse dalle mie idee? 3- Ho la forza di sostenere l’interesse collettivo anche a discapito di quello personale? 4- Ho la giusta conoscenza per intraprendere un progetto di gestione amministrativa. E sono disposto a studiare per le competenze necessarie? 5- Sono consapevole delle responsabilità che incontrerò, nel rispetto dell’etica? 6- Accetto ancora che un medico si proponga come amministratore, pur conoscendone le contraddizioni? 7- Riuscirò ad onorare l’onestà intellettuale e la prudenza? 8- Conosco la condizione della paura per ricercare coraggio e libertà essenziale per il servizio da rendere? 9- Onorerò il significato di lealtà, sempre e comunque? 10- Ammetterò i miei sbagli, prima che ad altri, a me stesso?
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