E’ tempo di ricominciare

| di
E’ tempo di ricominciare

di Michele Gambardella

In questi giorni ho pensato spesso al libro della scrittrice tedesca Carmen Korn dal titolo E’ tempo di ricominciare,  ambientato ad Amburgo, nel 1949. La guerra è finita. I nazisti sono stati sconfitti. Sono in molti ad aver perso qualcuno di caro, e sono in molti ad attendere il ritorno di qualcuno, giorno dopo giorno, alla finestra. Ma per i sopravvissuti tornare a casa non è facile, si ha paura di cosa si potrebbe trovare, o non trovare più. Passano gli anni, il mondo cambia, sullo sfondo la ripresa dell’economia tedesca e le rivoluzioni sociali che hanno scandito gli anni Cinquanta e Sessanta ed i Beatles cantano “The long and winding road”, la strada è lunga e tortuosa, lamentando il percorso a ostacoli che conduce alla porta dell’amata.

A causa della pandemia da COVID-19, economie, investitori e mercati stanno percorrendo una strada difficile.  Dopo una recessione che appare ormai già in atto, e che si profila più pesante di quanto previsto solo un mese fa, alla fine del percorso dovrebbe aprirsi la tanto agognata “porta” della ripresa economica. Fortunatamente, in questo cammino lungo e tortuoso, mercati ed economie non sono soli, ma vengono accompagnati dalle mani forti delle banche centrali e dei governi nazionali con i loro potenti stimoli.

La borsa di Milano il 12 marzo perde il 16,9%, e leggiamo che sono stati bruciati 84 miliardi in un solo giorno.

Negozi chiusi, aziende ferme, treni semivuoti, indici di borsa a picco.  In questo periodo stiamo rivivendo sulla nostra pelle le tristi emozioni del 2001, l’attacco alle Torri Gemelle o ancora rivediamo le immagini della Grande Recessione, il fallimento della banca d’affari americana Lehman Brother nel 2008, le scene tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, nell’estate del 2011 in cui gli italiani scoprirono l’esistenza dello spread. Oggi, il pericolo è più vicino,  accompagnato dal timore per la propria salute e per quella dei propri cari. La paura di un virus sconosciuto che risveglia antichi terrori.  Per fortuna, la reazione dei Governi Occidentali è stata immediata. Negli USA gli interventi a sostegno dell’economia sono significativi. Stimoli monetari e fiscali che in totale assommano ad una decina di trilioni di dollari. In Europa al momento siamo molto più indietro.

Fra le borse mondiali, tuttavia, cali di questa magnitudo non sono rari: il 19 ottobre 1987, nel cosiddetto Black Monday, la borsa di New York perse il 22,6%; dopo l’11 settembre, quando fu riaperta il 17 dello stesso mese, Wall Street chiuse addirittura in calo del 30%.

Ma cosa è stato nel passato? Dopo questi crolli cosa è successo? Le precedenti crisi finanziarie hanno da insegnarci qualcosa? Warren Buffet dice che nel mondo degli affari lo specchietto retrovisore è più pulito del parabrezza.

Lo Standard & Poor’s 500 è il più importante indice azionario nordamericano. È il principale benchmark azionario relativo ai titoli quotati a Wall Street. Questo paniere, che contiene 500 titoli, creato da Standard & Poor’s, viene calcolato dal 4 marzo 1957. Ebbene, a quel famoso lunedì nero del 1987, che fu il preludio ad una crisi della durata di tre mesi l’indice perse il 29,6%, seguì un rialzo di 18 mesi con un rendimento cumulato del +46,8%. Dal settembre del 2000 al settembre del 2002 lo stesso indice S&P 500 lasciò sul terreno il 44,7%, seguirono 61 mesi di rialzi con un +110,2%. Dall’ottobre del 2007 al marzo del 2009 lo stesso indice perse il 52% del suo valore, dal marzo 2009 al mese di dicembre del 2014 ci fu una ripresa durata ben 25 mesi con un rendimento del 225,8%!

La caduta vertiginosa delle borse ha elementi di panico ed elementi tecnici che ad un certo punto si ridimensioneranno. Ci sarà qualche rimbalzo importante se la Fed o la BCE riusciranno a sorprenderci e qualche nuovo crollo. Tutto questo fino a quando non arriverà qualche notizia positiva sull’epidemia.

Si dice però che questa crisi è diversa… In realtà si dice così ad ogni crisi. Beh, fermo restando che chi ha paura di perdere in poco tempo il 50% non deve acquistare azioni …il consiglio è quello di distribuire gli acquisti nell’arco di sei/nove mesi. Poco alla volta. È il momento della qualità, della prudenza e della pazienza. Per i più ponderati, invece, il consiglio è quello di iniziare intanto a preparare  la lista della spesa. Per tutti resta sempre valido l’avvertimento di avere ben chiari gli obiettivi di investimento, l’orizzonte temporale e la propensione al rischio.

Michele Gambardella
Consulente Finanziario abilitato all’offerta fuori sede

Gli altri articoli dell’autore Coronavirus: miliardi bruciati a Piazza Affari

Nota bene La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata