Resoconto sulla tre giorni 2010 del Meeting Del Mare

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Resoconto sulla tre giorni 2010 del Meeting Del Mare

Giunge alla fine la XIV edizione del Meeting Del Mare: una tre giorni fatta di sudore, musica e arte. Un’edizione che non avrà forse raggiunto i numeri degli scorsi anni, ma che ha portato come al solito il meglio della musica nel Cilento.

La prima cosa che si è potuta notare è stata infatti la minore affluenza di pubblico nelle prime due giornate, il 28 e 29 Maggio, quando sul palco di Marina Di Camerota si sono esibiti i big Eugenio Bennato e Jolaurlo e Baustelle.

Sarà che Bennato e Baustelle sono artisti più "maturi" rispetto al target adolescenziale a cui si rivolge il Meeting Del Mare, sarà stato per via della pioggia, ma il parcheggio di Marina Di Camerota, adibito a stage, era gremito di una folla minore rispetto agli altri anni. Minore si, ma non per questo nulla.

Furore invece durante l’esibizione del 30 Maggio degli Elio E Le Storie Tese, che hanno riempito la "piazza" grazie al loro spettacolo di musica/cabaret.

Ma passiamo alle note dolenti. Come ogni anno il service audio è di quelli monumentali ma, come ogni anno, il fonico lascia alquanto a desiderare: i bassi "pompano" dalle casse ad un volume indicibile, manco fossimo in discoteca, e la voce dei cantanti è "coperta" dai suoni corposi degli strumenti. Qualche band emergente si lamenta del fatto che "sul palco non si capiva niente quando suonavamo".

Altro appunto che fa qualche band emergente è il poco tempo concessogli per presentare i propri brani: "quindici minuti scarsi mi sembrano davvero pochi per far esprimere appieno un artista. Dovrebbero far suonare meno band per più tempo".

Ma l’aspetto più negativo è forse la pressoché totale mancanza del servizio d’ordine: manca un pit (zona chiusa sotto il palco) in modo che la security possa controllare i ragazzi che arrivano nei pressi del palco per evitare portino nella bolgia bottiglie di vetro ed altri oggetti pericolosi.

Le bottiglie di vetro a terra, calpestate e frantumate, sono uno dei rischi più gravi in un concerto dove si balla e poga (i ragazzi possono facilmente cadere a terra).

Ancora, è stato "permesso" ad un gruppo di giocolieri di arrivare quasi sotto al palco, fra il pubblico, ad esibirsi in spettacoli con il fuoco (bolas infuocate e spettacoli di sputafuoco) assolutamente pericolosi per le persone circostanti.

Dulcis in fundo: dalle esposizioni artistiche è stato rubato un proiettore del valore di 900 euro, di proprietà di uno dei ragazzi collaboratori del Meeting Del Mare, perché lasciato incustodito, fatto che poteva essere evitato mettendo qualcuno a guardia dell’area espositiva.

In conclusione, un festival del genere, con una portata di pubblico così elevata, ha bisogno di una organizzazione maggiore, soprattutto sul fronte della sicurezza (in altri festival non permetterebbero mai che chiunque possa arrivare sotto il palco), e soprattutto se si tiene conto che ad eventi gratuiti come questo non partecipano solo giovani appassionati di musica ma anche persone che cercano solo lo "sballo" piuttosto che una serata di crescita culturale e sociale.

Sarà che il Meeting Del Mare è ancora organizzato con una certa "innocenza" (pecche sul fronte tecnico legate al suono), sarà che da parte dello staff c’è troppa fiducia nei tanti giovani che prendono parte all’evento (bottiglie di vetro gettate a terra fra il pubblico, furti, situazioni pericolose), ma una manifestazione del genere dovrebbe e deve accettare la sfida per la crescita su tutti i fronti facendo diventare il Meeting Del Mare non più una "grande festa di paese con i cantanti" ma un vero e proprio evento organizzato al meglio in tutto.

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