Una passeggiata (fra i “ruviti”) con Parmenide

| di
Una passeggiata (fra i “ruviti”) con Parmenide

"In occasione della prima passeggiata, domani (20 luglio), saranno presenti la presidente dell’Associazione Festival della filosofia in Magna Grecia, Giuseppina Russo, il presidente di Cilentoturismo.it, Angelo Coda, il sindaco di Ascea, Mario Rizzo, il presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano, la direttrice degli scavi di Elea-Velia, Giuseppina Bisogno", citava il comunicato stampa.

Ore 17:30, inizio dell’evento: mancano all’appello Mario Rizzo, sindaco di Ascea, e Amilcare Troiano, presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Si avverte la mancanza anche di Maria Luisa Nava, Soprintendente per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta: un vero peccato, visto che avrebbe potuto “toccare con mano” la situazione in cui gravano gli scavi.

Presenti invece folte schiere di sterpaglie ed arbusti che vanno leggiadri a ricoprire gli scavi di Elea-Velia, come avevamo già potuto osservare in un altro articolo relativo il festival Eleatica: a due mesi da quel festival nulla sembra essere cambiato, se non l’altezza dell’erba, ora molto più rigogliosa.

Così come i lavori presso gli scavi restano bloccati “per mancanza di fondi” ormai da quasi due decenni: “ci sarebbe ancora molto da scavare, da scoprire – osserva una guida – ma purtroppo i lavori sono bloccati”.

Porta Rosa è ancora inaccessibile per via della frana che da due anni a questa parte ha costretto chi di dovere a chiudere quel tratto. Non sia mai che qualcuno pensi di ripristinare quel tratto con dei lavori.

Ore 18:00, inizio dell’evento e incontro con la stampa slittato. Facciamo l’appello: Rizzo Mario? Assente. Troiano Amilcare? Assente.

E intanto si sente dal capanno all’ingresso degli scavi, quello che dovrebbe essere il centro accoglienza, il ticket point, una voce cavernosa dalle Platoniche rimembranze dire (in dialetto, ma noi traduciamo per agevolare il lettore) “muovetevi, che alle 7:30 a me non mi interessa, chiudo, oppure mi pagate gli straordinari di tasca vostra”.

Ma ora basta con le note dolenti (non che lungo il percorso che ci accingiamo ad intraprendere la vista delle sterpaglie e l’abbandono degli scavi e di Porta Rosa non ci ritorni alla mente, ma tanto vale): intorno alle 18:15 iniziamo la nostra visita.

La guida ci illustra la storia di Elea-Velia nelle varie tappe della sua storia, dall’arrivo dei Focei nel VI secolo a.C., la colonia greca, poi romana, l’epoca angioina, quella cristiana. Ci illustra le peculiarità di Velia, la sua architettura (ancora da scoprire del tutto, se solo ripartissero gli scavi), l’importanza di Porta Rosa, unico esempio al mondo di arco greco, che con il suo ritrovamento ha sfatato il mito che fossero i soli romani a costruire ad arco.

Per strada incontriamo Parmenide, Zenone, personaggi dell’immaginario filosofico, che ci introducono al pensiero eleatico in una serie di performance teatrali all’aperto: gli attori interagiscono con il pubblico proiettandolo all’interno della scena e coinvolgendolo per fargli apprendere al meglio il pensiero dei filosofi che una volta passeggiavano sulle strade di quella che è oggi Ascea.

Ci troviamo ora sul promontorio dove una volta vi era il teatro greco, semi-distrutto in epoca medievale durante la costruzione di un fossato. Siamo proprio sotto la torre Angioina che sovrasta il Cilento. Ed una voce, dalla vallata, da quello che una volta si pensa fosse il porto di Elea, e dove ora c’è l’ingresso agli scavi, ci grida, ripetutamente, “signori, fuori!”.

Il viaggio nell’antica Elea è finito, ed è stata un’esperienza intensa: da un lato la bellezza di scoprire fasti di un passato grande per la nostra terra, grazie all’impegno dell’associazione Festival della filosofia in Magna Grecia, Cilentoturismo.it ed allo spettacolo curato dall’associazione Artefia con testi a cura di Vincenzo Maria Saggese ed in parte tratti dal “De Natura” di Parmenide, dal “Il Parmenide” di Platone e da “Frammenti su Zenone” di Diels-Kranz; dall’altro la rabbia per lo stato di semi-abbandono in cui questa zona giace.

Peccato che il sindaco di Ascea e il presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano se li siano persi, immersi negli impegni a cui le loro cariche amministrative li costringono.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata