Fiere di Vallo, interviene Consorzio Artigiani: «Per anni abbiamo chiesto slanci al Comune ma niente aiuti»

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Fiere di Vallo, interviene Consorzio Artigiani: «Per anni abbiamo chiesto slanci al Comune ma niente aiuti»

Continua l’accesa discussione attorno alle fiere di Vallo. Nei giorni scorsi il segretario del Pd di Vallo Della Lucania, Riccardo Ruocco, aveva espresso le sue perplessità sul bando di assegnazione pubblicato dal comune per essere poi da Orazio Ruocco e sembrava che poi l’intervento Antonio Bruno avesse messo le cose in chiaro. Invece ora Consorzio Artigiani Vallo e I.Com Advertising Sas attraverso un comunicato stampa rendono nota la loro posizione a riguardo. «La verità è che, se oggi si ragiona sull’eventuale futuro dell’area espositiva di Vallo della Lucania è dovuto ai sacrifici, al lavoro e agli investimenti fatti dalla nostra gestione per 18 anni- si legge nella nota stampa – A lungo abbiamo richiesto all’Amministrazione comunale uno slancio per la crescita della realtà esistente, per costruire, insieme a nuovi e referenziati partner, altre opportunità e sbocchi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è scritto sui tanti atti a noi avversi, redatti dal 2013 dagli uffici comunali, che hanno delegittimato in maniera continua il lavoro svolto. In sintesi, in questi ultimi anni, non si è fatta un’azione a favore di qualcuno o di qualcosa (che sarebbe stato legittimo e comprensibile), ma si è agito contro qualcuno e contro qualcosa. Il qualcuno ovviamente è rappresentato dal soggetto che ha gestito a partire dal 1997 la struttura, il qualcosa è rappresentato dalle centinaia di iniziative realizzate da Fiere di Vallo, che hanno portato lustro e valore aggiunto alla Città di Vallo della Lucania ed al Cilento tutto». Il Consorzio Artigiani Vallo e I.Com Advertising Sas passano poi ad esporre il loro punto di vista su punti chiave a loro avviso importanti.

IL BANDO PER LA GESTIONE DEL CENTRO. Il consorzio e la società spiegano come tutte le attrezzature e gran parte degli impianti presenti all’interno del polo espositivo siano stati da loro acquistati mettendo in evidenza che il bando non entra nello specifico dei beni e delle attrezzature che sono oggetto della concessione, bando che neanche specifica in maniera trasparente gli oneri accessori che il futuro gestore dovrà riconoscere al Comune. Nel bando si legge inoltre che il futuro gestore deve indicare l’importo con cui si impegna ad implementare le attrezzature esistenti al che i precedenti gestori si pongono una domanda «di quali attrezzature si parla? L’unico partecipante alla gara, a cui va il nostro rispetto, è al corrente di aspirare alla concessione di un bene privo delle attuali dotazioni?».

TASSE ESORBITANTI, CHIESTE CON 6 ANNI DI RITARDO. Consorzio Artigiani Vallo e I.Com Advertising Sas fanno notare che è dal 2012 che il comune invia bollette per il recupero delle competenze per la raccolta dei rifiuti a partire dall’anno 2006 calcolate sulla metratura dell’immobile pagando «un importo spropositato» senza tener conto che il gestore «svolge per conto del Comune un servizio di manutenzione e opera in virtù di delibere comunali che contingentano i giorni lavorati al di là del periodo di possesso del bene».  I gestori ricordano inoltre come nel 2014, a partire dal mese di Maggio il comune e la banca del Cilento abbiano allestito una mostra permanente a spese del Consorzio artigiani che ha messo gratuitamente a disposizione attrezzature ed elettricità «nello stesso anno (il consorzio, NDR) ha realizzato per proprio conto 4 iniziative espositive per un totale di 14 giorni di occupazione dell’area. Per questi ha pagato un onere di concessione e si è visto richiedere dall’Ufficio tributi una tassa rifiuti di migliaia di Euro».

LA SVOLTA CHE MANCA PER IL RILANCIO. «Sulla base di queste controversie il bando ha escluso dalla partecipazione il Consorzio in quanto oggetto di pendenze con il Comune? – si legge infine sul comunicato stampa rilasciato dal Consorzio Artigiani Vallo e I.Com Advertising Sas – Abbiamo letto che l’apertura di un dibattito ora lede gli interessi legittimi dell’unico soggetto che ha partecipato al bando. Ci sembra comprensibile la preoccupazione, ma è altrettanto comprensibile, a questo punto, far emergere la voce di chi Fiere di Vallo l’ha inventata e costruita con i propri sacrifici, senza usufruire di fondi pubblici per la gestione». «Dopo che, per anni, abbiamo proposto la realizzazione di un partenariato vasto, pubblico e privato per la realizzazione di un vero Ente Fiera, oggi ci troviamo nella situazione di spettatori, per molti indesiderati. Vallo della Lucania, il Cilento e noi tutti meritiamo qualcosa di più- affermano i gestori che spiegano che avrebbero anche potuto partecipare al bando attraverso un’altra società ma che proprio per via del bando di gara hanno lasciato perdere ritenendolo «non appropriato per una svolta necessaria al rilancio della struttura». «Nella nostra esperienza gestionale, quasi ventennale, abbiamo a nostre spese appreso come il raggiungimento di un obbiettivo può essere ottenuto solo creando sinergie tra più soggetti portatori di interesse e di competenze. Più alto è l’obbiettivo più vasto deve essere il coinvolgimento. In tanti anni non abbiamo mai realizzato iniziative fine a se stesse con l’obbiettivo di fare cassa» si legge poi in coda al comunicato stampa. Sembrerebbero dunque fondate le questioni sollevate dal segretario del Pd di Vallo che chiedeva appunto l’annullamento del bando che riteneva non adatto al tipo di struttura senza contare la sua non trasparenza, come portato all’attenzione del Consorzio Artigiani.

 

 

 

 

 

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