«Filippo Alberghi ritrovato», Salento riscopre il musicista e la sua opera dopo oltre 50 anni di oblio

| di
«Filippo Alberghi ritrovato», Salento riscopre il musicista e la sua opera dopo oltre 50 anni di oblio

L’opera del compositore, direttore d’orchestra e insegnante Filippo Alberghi, scomparsa da oltre mezzo secolo, è stata finalmente ritrovata grazie agli studi condotti dalla Pro loco di Salento. Il lavoro svolto ha reso possibile il ritrovamento di oltre 20 componimenti originali dell’autore vissuto a Salento tra il 1950 e il 1964.

Le marce, le sinfonie e le canzoni del maestro Alberghi erano solo un ricordo confuso degli anziani, i quali raccontavano di una leggendaria “Noemi”, forse il suo più grande successo. Tra i capolavori del mastro la marcia sinfonica “Ali italiane” commissionata al maestro nel 1931 da Italo Balbo per il Ministero dell’Aeronautica e delle trasvolate. Ritrovate anche le marce sinfoniche “Cilentanina”, “Risveglio salentino”, “Enry”, e le canzoni composte nel periodo della sua permanenza in Cilento: “Dimme ca me vuo’ bene”, “Chitarra antica”, “Speranza si tu” e “Capri si tu” interpretata dal cantante napoletano Mario Abbate nel 1964.

Ora, l’opera originale del maestro Alberghi, si ripresenta in tutto il suo valore e la sua bellezza: si terrà a Salento il 28 luglio in piazza Municipio nella notte della vigilia di Santa Barbara, la manifestazione in memoria organizzata dalla Pro loco e il comitato festa della Parrocchia di Santa Barbara con il patrocinio del Comune di Salento, che vedrà l’orchestra di fiati di San Mauro Cilento diretta da Alessandro Schiavo, riproporre il repertorio del Maestro Alberghi, che nel corso degli anni 50 veniva eseguito dalla leggendaria “Grande Banda”. 

Composta da 60 elementi, la Grande Banda venne creata dal maestro Alberghi tra il 1950 e il 1951 con l’idea di raccogliere i maggiori solisti della provincia di Salerno: una formazione di eccellenze musicali che ebbe una risonanza non solo locale ma interregionale grazie al contributo e all’esperienza del maestro, già direttore di decine di bande distribuite su tutto il territorio nazionale. La notte del 28 luglio sarà occasione per ricordare questa storia di musica e passione e per ribadire l’importanza del connubio tra festa patronale e cultura bandistica, un connubio diffuso nella cultura di tutto il sud Italia e in particolare nel piccolo borgo di Salento che, nel corso di soli 60 anni, i primi 60 anni del Novecento, dette vita a ben 4 formazioni bandistiche. A partire dalle ore 21:30, ingresso libero

 

Consigliati per te

©Riproduzione riservata