Frode fiscale e riciclaggio: due condanne nel maxi processo da 45 milioni
| di Redazione
Si chiude con due condanne il procedimento per una delle più complesse trame di evasione fiscale e riciclaggio internazionale emerse negli ultimi anni nel territorio campano. Il Tribunale di Avellino, con rito abbreviato, ha riconosciuto la responsabilità penale di due imputati, coinvolti in un articolato meccanismo fraudolento che avrebbe provocato un danno erariale di oltre 45 milioni di euro.
A finire sotto la lente dei giudici sono stati D.C., residente a Sant’Antonio Abate, e D.A., originario di Mercato San Severino. Il primo è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, con una sanzione pecuniaria di 14.000 euro, mentre al secondo sono stati inflitti 2 anni e 11 mesi di carcere e una multa da 8.000 euro. Entrambi sono stati colpiti da interdizioni dai pubblici uffici e dall’esercizio di attività economiche con la Pubblica Amministrazione.
Il sistema
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’organizzazione avrebbe fatto leva su una rete di imprese fittizie con sede a Solofra, utilizzate per emettere false fatturazioni a vantaggio di aziende compiacenti. Gli investigatori hanno accertato una frode fiscale diretta da un gruppo ben strutturato che, oltre ad aggirare il fisco italiano, trasferiva illecitamente ingenti somme all’estero, principalmente in Cina, attraverso un sistema di bonifici camuffati e società intestate a prestanome.
I magistrati hanno anche disposto la confisca di beni e fondi per un valore superiore ai 2,3 milioni di euro, parte dei quali riconducibili a conti e patrimoni aziendali collegati agli imputati. Prevista anche la pubblicazione della sentenza sul sito ufficiale del Ministero della Giustizia.
Gli sviluppi
Oltre ai due condannati, nel fascicolo risultano coinvolti altri quattro imputati, tra cui un uomo residente a Nocera Inferiore che dovrà affrontare il processo ordinario per concorso in frode fiscale. L’udienza preliminare per questi coimputati è fissata per il 18 settembre, dinanzi alla Seconda Sezione Penale del Tribunale irpino.
Nel frattempo, il collegio giudicante ha riconosciuto il diritto al risarcimento per la parte civile, pur escludendo la provvisionale immediata. Le spese legali saranno interamente a carico degli imputati già condannati.
Il caso rappresenta uno dei più rilevanti episodi giudiziari in materia fiscale nella provincia di Avellino e sottolinea ancora una volta l’importanza del contrasto alle frodi economiche su scala internazionale.
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