«Il Gabbiano» di Palinuro torna a «volare»: revocata l’istanza fallimentare, a fine giugno l’albergo apre

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«Il Gabbiano» di Palinuro torna a «volare»: revocata l’istanza fallimentare, a fine giugno l’albergo apre

«Il Gabbiano» di Palinuro torna a volare. Sentenza storica quella emessa dalla Corte d’Appello di Salerno che ha revocato la sentenza di fallimento resa lo scorso mese di ottobre dal tribunale di Vallo della Lucania nei confronti della «Palalberghi srl», società che gestisce l’albergo 4 stelle, tra i più conosciuti di Palinuro. La vicenda ha inizio nel 2008 quando nell’ambito della procedura esecutiva in danno della società proprietaria viene nominato il dottore Michele Antinolfi di Agropoli terzo custode dei beni immobili pignorati. Il custode, nel tempo «avrebbe intrapreso una serie di iniziative giudiziarie che hanno fortemente limitato le facoltà e le iniziative economiche della società» che, non é rimasta a guardare. Difesa in un primo momento dall’avvocato Filippo Murino ha ottenuto dal tribunale di Vallo della Lucania la sospensione di tutte le iniziative giudiziarie intraprese dal custode. Il colpo di scena nello scorso mese di luglio, quando dopo l’ennesima vicenda giudiziaria, Antinolfi ha chiesto e ottenuto dal giudice dell’esecuzione, Alessandra Lulli, l’autorizzazione a presentare un’istanza di fallimento. Istanza accolta dal Collegio fallimentare di Vallo, presieduto dalla stessa Lulli. La vicenda giudiziari va avanti e arriva alla Corte di Appello di Salerno. I giudici della prima sezione presieduta dal dottor Ferrara, relatore dottoressa Alfinito, ribaltano la situazione, accogliendo la «preliminare eccezione della carenza di legittimazione attiva del custode a proporre istanza di fallimento», sollevata nel ricorso presentato dagli avvocati della Palalberghi, Claudio Carrato e Barbara De Marco. Ora l’albergo può ripartire, ma non senza difficoltà. L’estate è iniziata e la struttura, non ha potuto svolgere la necessaria attività di promozione. Sarà pronta a fine giugno. Si stanno valutando anche tutte le azioni da intraprendere, per ottenere il risarcimento dei danni morali, patrimoniali e all’immagine, cagionati dalle azioni del custode mirate al conseguimento di un unico risultato: «mortificare e limitare l’attività economica della Palalberghi». La società proprietaria, invece, con una istanza-esposto indirizzato al GE, alla procura e al presidente del tribunale, nel mese di maggio, aveva già chiesto la revoca di Antinolfi per lo stato di abbandono e di incuria che ha caratterizzato, durante i mesi del fallimento,  la struttura alberghiera che, nel frattempo, è stata attinta anche dalla realizzazione di un’opera in danno. 

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