Un caffè denso di cultura

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Un caffè denso di cultura

“Il Tramonto della civiltà del vino, fatta di deliri, ebbrezze, invasamenti e l’inizio della civiltà del caffè, fatta di riflessione, meditazione, chiarezza di idee”.

Non è il 1764, non ci troviamo a Milano, non siamo in compagnia dei fratelli Verri, ma il clima creatosi a San Giovanni a Piro, il 1° agosto, nei Giardini Pubblici, è stato caratterizzato da momenti di discussione, di confronto e partecipazione attiva tra gli organizzatori e i presenti.

Ideatori dell’evento sono stati i ragazzi dell’Associazione Culturale Giovanile Quintessenza, che, in tempo record, hanno messo a disposizione dei cittadini momenti di libertà con l’ausilio della forma più pura: la cultura.

Il testo proposto per questa prima puntata del “Caffè Letterario” è stato Cristo si è fermato a Eboli del torinese Carlo Levi.

L’autore, arrivato dal profondo nord, viene spedito al confino per la sua attività antifascista e trascorse alcuni mesi in Lucania, precisamente ad Aliano, che nel libro viene chiamata Gagliano imitando la pronuncia del posto. Ebbe la possibilità di affrontare una nuova realtà che credeva inesistente: un mondo rimasto indietro di secoli, ma che, nonostante la sua povertà materiale e culturale, è riuscito ad arricchire “l’uomo Levi” con le tradizioni e la realtà dominata dai contadini.

Le tematiche del libro sono state presentate da Rachele Sorrentino, laureanda in Lettere e Filosofia con indirizzo Musicologico, Alberico Sorrentino, presidente dell’Associazione e Antonello Giannattasio, laureando in Scienze Umanistiche per la Comunicazione e, prima di entrare nel vivo del dibattito, sono stati offerti caffè e biscotti ai cittadini accorsi all’incontro pubblico.

L’inizio del percorso è stato dettato dal confronto tra la società di allora e quella odierna riguardo la superstizione o il malocchio che ancora oggi sono praticati e rispettati, anche se diminuiti rispetto a 70 anni fa. Questo spunto iniziale è stato motivo di collegamento con la religione: esempio proposto dallo scrittore, la Madonna Nera, vista con timore, scontrandosi con la visione unicamente devozionale della civiltà cristiana attuale.

Superando la metà del viaggio culturale, si raggiunge il tema della donna, che ancora, nel 2010, combatte per la parità dei diritti e che, allora, viveva in uno stato di completa sottomissione nei confronti dell’uomo. Da sottolineare, l’intervento provocatorio di Rita Sorrentino, che, sorprendendo tutti i presenti ha affermato che in realtà è stato sempre il gentil sesso ad avere una posizione dominante per la sua funzione insostituibile sin dalla notte dei tempi.

La manifestazione si è conclusa con un tema che ci anticipa il prossimo appuntamento culturale firmato Quintessenza: la questione meridionale, che ha animato la discussione tra la buona parte dei presenti, conservando, comunque, l’atteggiamento di assoluta civiltà e di dibattito democratico.

Chiusura affidata al presidente Sorrentino che, dopo aver espresso i dovuti ringraziamenti, con fare risoluto ha affermato: “Chi ha la capacità di agire, ha la responsabilità di agire”, sottolineando l’impegno del gruppo creatosi solo 8 mesi orsono, nonostante le evidenti difficoltà dettate dalla lontananza dei più, che vivono lontani dalla patria per motivi di studio e di lavoro.

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