Marina di Camerota: “4 Sì per cambiare l’Italia”. Bonadies: “E’ una favola quella che dice che un chilowattora prodotto dal nucleare costa meno di quello prodotto con altre fonti”

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Marina di Camerota: “4 Sì per cambiare l’Italia”. Bonadies: “E’ una favola quella che dice che un chilowattora prodotto dal nucleare costa meno di quello prodotto con altre fonti”

Oggi si svolgerà presso il Negroni Lounge Bar di Marina di Camerota il convegno “4 Sì per cambiare l’Italia”. Il dibattito si dividerà in due parti. Una prima fase dal carattere tecnico scientifico, nella quale interverranno Giusy Lofrano, dottore di ricerca ingegneria ambientale dell’università di Salerno e Giannicola Bonadies, professore in fisica nucleare e già presidente commissione urbanistica del comune di Salerno a moderare Pasquale Sorrentino, consigliere comunale di San Giovanni a Piro. 

La seconda fase sarà caratterizzata da un tono più squisitamente politico. A conferire saranno Nicola Landolfi, segretario provinciale del Pd, Antonio Valiante, consigliere della regione Campania ed Enzo Maraio, assessore al turismo e sport del comune di Salerno. Questa fase sarà moderata da Silvano Del Duca 

Intervista a Silvano del Duca. “Il comitato referendario di camerota – ha dichiarato Silvano Del Duca – che è stato costituito per dare sostegno alla fase referendaria soprattutto per sensibilizzare l’opinione pubblica camerotana rispetto a quelle che sono le quattro proposte referendarie di abrogazione.  La giornata si suddivide in una parte tecnica in cui interverranno il professore Gianni Bonadies, fisico nulceare e amministratore del comune di Salerno, il quale ha gestito lavori importanti tra cui la presidenza della commissione urbanistica. Interverrà anche Giusi Lofrano ricercatrice ambientale dell’università di Salerno che ha scritto, tra l’altro, un libro “Acqua controcorrente” e fa parte dell’associazione ingegneri contrabbandieri. Lei ci spiegherà perché l’acqua deve restare pubblica. L’avvocato Franco Maldonado non ci sarà perché impiegato in tribunale, Ci sarà invece Nicola Fedullo che ci spiegherà cosa è il legittimo impedimento e che in Italia la legge è uguale per tutti, vuoi che ti chiami Berlusconi o chi che sia. Sarà l’opinione pubblica a decidere chi governare, e se quella persona è sotto processo non può prestare attenzione alle problematiche del Paese. Seguiranno gli interventi di Nicola Landolfi segretario provinciale del Pd che ci spiegherà la posizione del centrosinistra rispetto al referendum, Antonio Valiante, consigliere regionale che ci spiegherà perché la regione Campania contrariamente alle altre è a favore di una centrale nucleare. Probabilmente perché il centrodestra in Campania subisce le decisioni nazionali senza dire nulla. Poi ci sarà Enzo Marano, fresco di nomina all’assessorato a Salerno, che ci spiegherà come gli amministratori possono dare risposte rispetto alle tre tematiche: l’acqua pubblica e quindi alla razionalizzazione e non più sprechi, interessi e corruzione che ci sono dietro questo sistema; il nucleare rispetto alle energie rinnovabili e il legittimo impedimento.

Intervista a Giannicola Bonadies. “Venticinque anni fa ero più giovane – ha dichiarato Giannicola Bonadies – e la tecnologia che era dietro le centrali nucleari non mi era completamente chiaro, non l’aspetto scientifico. Quindi all’epoca (referndum post Cernobyl 1986, ndr) votai no al referendum. Non è che sono un pentito. Io dico che solo gli imbecilli non cambiano mai opinione. Mi sono reso conto che il nucleare è non solo pericoloso per l’ambiente, del tutto evidente, ma anche sul piano economico. È una favola quella che dice che un chilowattora prodotto dal nucleare costa meno di quello prodotto  con altre fonti. Questo è vero solo se non si tiene conto dello smaltimento delle scorie di quanto costa l’inquinamento ambientale e di quanto costa poi smantellare una centrale quando questa diventa obsoleta.  Per smantellare una centrale nucleare occorrono 10 – 15. Con quali costi? Questi costi sono stati contemplati quando si fa il calcolo di quanto costa il chilowattora prodotto per il nucleare? A mio avviso no. Probabilmente l’energia prodotta con il nucleare non dà garanzie tecniche rispetto ai rischi ambientali di disastri come quello di Fukushima o Cernobyl. Allora (esplosione di Cernobyl, ndr) ero convinto che l’incidente fosse causato dalla obsoleticità della centrale nucleare dell’ex Unione Sovietica e non mi feci condizionare emotivamente da Cernobyl. Se poi succede in Giappone, il quale è uno dei paesi tecnologicamente più avanzati, penso che evidentemente le centrali nucleari, per lo meno queste a fissioni, non sono ad un livello tale da garantire sicurezza. Per cui se aumentiamo il livello di sicurezza questo significa anche aumentare il livello di spesa e di costo dell’energia prodotta dal nucleare- A questo punto andiamo a cercare di accelerare sulle fonti alternative e al limite sulla fusione nucleare, che è un’altra cosa e non prevede scorie nucleari. È la fusione che avviene nelle stelle e non produce scorie non produce residui”.

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