La musica e il coronavirus, dal Cilento la “Tarantella in quarantè” di Nello Rizzo

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La musica e il coronavirus, dal Cilento la “Tarantella in quarantè” di Nello Rizzo

di Giangaetano Petrillo

Quello che può succedere mentre cerchi di intrattenere il tempo e te stesso trascorrendolo a casa, rileggendo qualche libro o intonando come un menestrello di corte una canzone, è imprevedibile se passa per la mente e la creatività di chi, come Nello Rizzo, trasuda arte, musica e tradizione.

Nello è un cantautore cilentano che con il suo singolo “Tarantella in quaranté” vuole «far sorridere ma anche riflettere». Infatti il testo invita a non sottovalutare il contagio, come purtroppo fatto in precedenza e come lo stesso Nello denuncia, e a seguire le particolari misure di sicurezza e restrizione adottate dal nostro Governo. Lo fa con la solita leggerezza e con il solito divertimento che caratterizza la tipica tarantella cilentana, e come un vero menestrello di corte, intrattiene la “corte” virtuale dei social, esortando tutti a seguire queste importanti, seppur restrittive, misure che cautelano la nostra salute. «Io faccio musica popolare e l’idea l’ho avuta leggendo tutte le notizie vere e false sui social. Il problema principale è la superficialità e il menefreghismo con cui tante persone stanno affrontando questa epidemia, e le ansie e le paure di chi invece sta prendendo seriamente la cosa. Nella canzone ho cantato e raccontato in pratica ciò che facciamo e non andrebbe fatto».

Nel video oltre ad ascoltare le musiche e il brano della canzone, vediamo anche comparire dei fogli di carta, ed è lo stesso autore a spiegarci il perché di questa scelta, «nel video sui fogli di carta ci sono le poche semplici cose che ci hanno chiesto di fare». Quindi anche un tutorial da seguire per rispettare quelle regole promosse per la prevenzione del contagio. «Tutto ciò conservando la tradizione della tarantella cilentana e con la speranza di strappare qualche sorriso e unire il Cilento in un unico canto in questo bruttissimo periodo». Quindi un momento di leggerezza,  ma tenendo sempre bene in mente l’importanza del momento e la pericolosità, lanciando sempre il monito che «uniti possiamo vincere anche questa sfida».

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