La Spigolatrice di Sapri: la nuova statua sul lungomare scatena polemiche

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La Spigolatrice di Sapri: la nuova statua sul lungomare scatena polemiche

Fa discutere la nuova statua della Spigolatrice, posizionata sul lungomare di Sapri, inaugurata sabato pomeriggio alla presenza anche dell’ex premier Giuseppe Conte. L’opera, realizzata dallo scultore cilentano Emanuele Stifano, spacca l’opinione pubblica, e non poche sono state le critiche rivolte alla statua in bronzo che omaggia la lavoratrice dei campi protagonista, e resa famosa, dai versi di Luigi Mercantini.

Una delle più feroci arriva dall’ex senatrice del gruppo misto Manuela Repetti che in un suo articolo pubblicato sull’Huffington Post si è detta «inorridita dalla inaugurazione della nuova statua» suggerendo come soluzione «di abbatterla».

Le parole dell’ex senatrice: «Uno schiaffo sessista a tutte le donne, specie quelle che ogni giorno cercano di combattere quel maschilismo subdolo che striscia in ogni angolo di vita quotidiana, specie nel nostro paese che vanta record di maltrattamenti e femminicidi, frutto anche di una visione della donna ancora come oggetto da possedere». La Repetti descrive l’opera d’arte raffigurante la Spigolatrice come «una statua con un abito succinto, trasparente e con un atteggiamento provocante e lascivo suggerendo di guardarle il bel sedere in mostra, tondo e perfetto, nel caso qualcuno non lo avesse notato». E ricorda ai lettori che la figura della Spigolatrice nasce da un poesia del Mercantini sulla tentata rivoluzione antiborbonica e che rappresentava una lavoratrice dei campi.

Sulle fattezze della statua a lanciare un sondaggio è stato anche lo speaker radiofonico di Radio Marte Gianni Simioli che tramite la sua pagina Facebook chiede se «è troppo audace e sexy questa nuova statua della Spigolatrice inaugurata a Sapri?».

Anche la senatrice Pd, Monica Cirinnà, è intervenuta e su Twitter ha scritto: «Uno schiaffo alla storia e alle donne che ancora sono solo corpi sessualizzati. Questa statua della Spigolatrice nulla dice dell’autodeterminazione di colei che scelse di non andare a lavoro per schierarsi contro l’oppressore borbonico. Sia rimossa».

La replica del sindaco di Sapri
Critiche che il Sindaco Antonio Gentile ha rimandato al mittente. «La nuova statua della Spigolatrice di Sapri è stata realizzata con maestria e impeccabile interpretazione dall’artista cilentano Emanuele Stifano – dichiara Gentile – Trovo, invece, oltremodo violento, a tratti sessista e offensivo per la nostra comunità da sempre impegnata contro tutte le violenze di genere l’articolo dell’ex senatrice Manuela Repetti. Nell’articolo oltre a mostrare scarsa conoscenza della storia locale e della storia dell’arte incita all’abbattimento della nuova statua come è avvenuto, purtroppo, recentemente in altri Paesi privi di Democrazia o in passato con la censura. Se poi lo sfogo – conclude il primo cittadino – è dovuto alla presenza di politici a Lei non inclini allora mi corre l’obbligo ricordare alla signora Repetti che la Città di Sapri non è disposta a far mettere in discussione i propri valori, principi e tradizioni».

Castiello
Il senatore del M5S Francesco Castiello, presidente della Fondazione Granda Lucania, che ha finanziato in parte la statua, ha replicato alle critiche della Repetti: «Mi hanno informato che l’ex senatrice Repetti, di cui non sono riuscito a conoscere una appartenenza politica ben definita, avrebbe espresso censure di tipo sessista sulla statua “Spigolatrice di Sapri” inaugurata il 25 settembre. Ad arrecare grave turbamento alla suddetta sembra siano stati l’abbigliamento leggero e le forme pronunciate. Alla ex senatrice, che appartiene ad un’area territoriale a molte centinaia di km al di sopra del parallelo di Sapri, sfugge quali siano le fattezze fisiche delle donne meridionali. – incala Castiello – Così come certamente sfugge la data dello sbarco di Pisacane. Del resto a distanza di 164 anni dall’evento la memoria si indebolisce ed è facile scambiare il 28 giugno, data dell’approdo a Sapri, con il 28 gennaio, in pieno inverno, quando si rendeva necessario un pesante cappotto per difendersi dalle avversità atmosferiche. Lo sbarco avvenne a fine giugno in una rovente estate del sud Italia, quando chi nel duro lavoro della raccolta del grano non poteva certo indossare un pastrano con imbottitura. Attenendoci allo stretto rispetto del principio di proporzionalità ad ascendenza costituzionale (art. 3 e 97 Cost.), è auspicabile che il Sindaco, cui la ex senatrice chiede la demolizione della statua, converta tale indicazione nella meno radicale e più equa sanzione della sua copertura con un pesante paltó, a partire peraltro dal prossimo inverno perché a Sapri c’è piena estate, le spiagge sono gremite di gente e le inclemenze dell’inverno sono tuttora lontane».

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