Vallo della Lucania, maggioranza «cambia rotta» su presunta incompatibilità Ametrano. Miraldi: «Sconfessano se stessi»

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Vallo della Lucania, maggioranza «cambia rotta» su presunta incompatibilità Ametrano. Miraldi: «Sconfessano se stessi»

Colpo di scena al consiglio comunale di sabato 30 luglio di Vallo della Lucania, quando la giunta di maggioranza ha votato contro la presunta incompatibilità di Marcello Ametrano, consigliere comunale con delega ai Lavori pubblici e Cimiteriali e presidente della società di raccolta e smaltimento dei rifiuti ‘Yele Spa’. Nel consiglio comunale del 25 giugno, infatti, dopo che il portavoce del Movimento 5 Stelle di Vallo della Lucania, Pietro Miraldi, aveva sollevato la questione di incompatibilità nel primo consiglio comunale della seconda amministrazione Aloia, la giunta di maggioranza e di minoranza si erano espresse a favore dell’incompatibilità di Ametrano. Al contrario del consiglio di sabato, in cui l’assise cittadina ha affermato la compatibilità. Così, lo stesso Ametrano che aveva deciso di lasciare la guida del cda della Yele per dedicarsi esclusivamente alla carica di assessore comunale, sabato ha presentato le controdeduzioni per rispondere all’accusa di incompatibilità chiarendo che sotto la sua competenza non rientra nessun aspetto di rappresentanza legale né qualche rapporto con i comuni, ribattendo che sono invece altri membri del cda ad occuparsene.

D’altro canto si fa sentire il Movimento 5 Stelle di Vallo della Lucania, che proprio nella giornata di ieri  ha riportato sui social la seguente affermazione: «Durante il consiglio comunale di ieri, la maggioranza,tra cui gli avvocati De Cesare e Sansone, che la scorsa volta votarono a favore dell’incompatibilità di Ametrano, si è rimangiata tutto votando contro, affermando così la compatibilità tra la carica di presidente della Yele. e quella di consigliere comunale. Ennesima prova di come tutta la maggioranza sia composta da consiglieri che non leggono le carte né sanno quello che votano ma rappresentano esclusivamente i passacarte di Aloia e Ametrano». Il M5S, e non solo, credeva orami nelle dimissioni da parte di Ametrano, ma ieri la maggioranza ha di fatti cambiato le carte in tavola. «Ho sottolineato il fatto che Di Cesare e Sansone hanno votato il contrario della scorsa volta – afferma Pietro Miraldi, portavoce del M5S di Vallo della Lucania –  per il fatto che oltre ad essere consiglieri sono avvocati! Perché cambiare idea? Legge era il 25 giugno e legge era il 30 luglio, non è che è cambiato qualcosa. Ma tra l’altro – continua –  fu lo stesso Ametrano a chiedere ai suoi colleghi di maggioranza di votare l’incompatibilità. Una persona, meglio ancora un avvocato, è al corrente di ciò che vota, non può cambiare idea in 15 giorni. Non si amministra così. Se c’è incompatibilità c’è e basta, a prescindere dal fatto di essere un amico oppure no. Ora noi del Movimento agiremo per azione popolare sperando che il tribunale faccia chiarezza sulla vicenda. Loro non votano per ciò che è giusto votare – conclude Miraldi –  ma perché il ‘capo’ ha detto di votare così».

Successivamente, sempre sulla pagina ufficiale del M5S di Vallo della Lucania appare la seguente affermazione: «Pare che il cda della Yele abbia trasferito le funzioni dal presidente ad altro membro del cda, per tentare di nascondere l’incompatibilità. Peccato però che lo statuto della società sancisce che le funzioni sono solo in capo al presidente,quindi avrebbero dovuto variare prima lo statuto e poi deliberare». A giugno, infatti, Ametrano trasferì le prerogative della Yele a Elena Gerardo. Mentre a Sergio Di Blasio le mansioni economiche-finanziarie. «Ametrano in consiglio ha comunicato questi trasferimenti di prerogative e funzioni, ma basti prendere l’articolo 16 dello statuto della Yele dal quale si legge che tutte le funzioni e le rappresentanze sono in capo al presidente del consiglio di amministrazione. Il verbale che hanno presentato in consiglio non ha quindi alcun valore, perché dovrebbero cambiare lo statuto a questo punto». 

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