Maracuoccio di Lentiscosa: memoria amara, sapori di terra. La storia della ‘polenta del sud’

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Maracuoccio di Lentiscosa: memoria amara, sapori di terra. La storia della ‘polenta del sud’

Il maracuoccio di Lentiscosa è un legume millenario, coltivato da secoli nella piccola frazione collinare di Camerota, nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Simile a un pisello ma con forma squadrata e colore che varia dal verde scuro al bruno rossiccio, il suo nome deriva probabilmente da “mar” (amara, di origine semitica) e “cuoccio” (baccello, dal latino)  .

Domestico in epoche remotissime, il maracuoccio condivide origini con la cicerchia, e nei tempi più bui ha rappresentato un baluardo contro la fame, grazie al suo elevato valore nutrizionale.

Coltivazione e lavorazione: un gesto rallentato dal temp

La coltura segue ritmi antichi: si prepara il terreno tra ottobre e novembre, si semina tra dicembre e marzo, e la raccolta avviene tra giugno e luglio, quando i baccelli secchi vengono stesi, battuti a mano e poi macinati nei mulini tradizionali.

È una coltivazione fragile – soggetta a parassiti e animali come i cinghiali – e perciò minimamente diffusa. Oggi in Italia si producono non più di 5 quintali all’anno di questo legume, che resta confinato nei terreni ben soleggiati e calcarei di Lentiscosa .

Slow Food e il rilancio della tradizione

Dal 2016, il maracuoccio di Lentiscosa è riconosciuto come Presidio Slow Food, grazie all’impegno di attivisti locali e all’impegno dell’Associazione dei Produttori del Maracuoccio, nata per valorizzare il legume e aderire alla rete Slow Food  .

Solo sette produttori – tra agricoltori e ristoratori – portano avanti la tradizione, spesso collaborando con il presidio, il Comune di Camerota e il Parco Nazionale  .

Dal campo alla tavola: la maracucciata

Il piatto simbolo è la maracucciata, una sorta di “polenta mediterranea”. Si prepara mescolando farina di maracuoccio con farina di grano (o altre farine di legumi nei tempi antichi), cotta lentamente in acqua salata. Si arricchisce con crostini, olio extravergine, cipolla, aglio o peperoncino e si serve bollente, spesso accompagnata da formaggio e un buon vino rosso  .

Un piatto semplice, ma colmo di storia: la maracucciata, pur nata come cibo dei poveri, oggi è simbolo di valorizzazione territoriale, coerente con la dieta mediterranea  .

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