Nel Cilento i bambini imparano a fare l’olio: frantoio aperti alle scuole

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Nel Cilento i bambini imparano a fare l’olio: frantoio aperti alle scuole

Oltre mille bambini al primo giorno di Frantoi Aperti 2019, iniziativa a cura di Coldiretti e Aprol Campania per promuovere l’olio nuovo extravergine ed aperta agli alunni delle Scuole Primarie e alle famiglie. Un successo che coglie in pieno l’obiettivo degli organizzatori: far conoscere il processo di lavorazione del prodotto principe della dieta mediterranea. Si prosegue domani dalle ore 10 fino alle 16, con la possibilità di assaggiare l’eccellenza dell’extravergine direttamente negli oleifici. In provincia di Avellino le strutture ospitanti sono il frantoio Ricci di Luogosano e il frantoio Fam di Venticano; in provincia di Benevento sono disponibili il frantoio G&G di Apice e il frantoio Iannotti di San Lorenzo Maggiore; in provincia di Caserta ci sono il frantoio Olibano di Sessa Aurunca, il frantoio Migliozzi di Teano, il frantoio Spinosa di Piedimonte Matese e il frantoio Fratelli Di Girolamo di Pignataro Maggiore; in provincia di Napoli c’e’ il frantoio Santa Maria della Neve di Massa Lubrense; in provincia di Salerno sono aperti il frantoio Peteca di Giffoni Valle Piana, il frantoio Nicoletti di Laurino e il frantoio Monzo di Stella Cilento. Ai bambini è stata offerta la classica merenda contadina con pane e olio.

«Comprare l’olio extravergine direttamente dai produttori olivicoli – sostengono Coldiretti e Aprol Campania – è una scelta che aiuta l’economia del territorio e la sostenibilità ambientale, aiuta a conoscere le sue qualità e a riconoscere oli falsi e scadenti, favorisce una sana alimentazione a km zero».

La Campania possiede oltre 74 mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica. Le principali varietà olivicole campane sono: l’Ogliarola, la Marinese e la Ravece in provincia di Avellino; l’Ortice, l’Ortolana e la Racioppella in provincia di Benevento; l’Asprinia, la Tonda, la Caiazzana e la Sessana in provincia di Caserta; l’Olivo da olio (detta anche Cecinella o Minucciolo) in penisola Sorrentina, Napoli; la Rotondella, la Carpellese, la Nostrale, la Salella, la Biancolilla e la Pisciottana in provincia di Salerno. A queste autoctone vanno aggiunte varietà come il Leccino e il Frantoio, che pur non essendo autoctone sono presenti da lungo tempo in varie zone della regione. L’olio nuovo esprime al meglio le proprietà organolettiche, antiossidanti e nutrizionali che tendono a deperire nel tempo. In Campania sono cinque le Dop: Cilento, Colline Salernitane, Irpinia – Colline dell’Ufita, Penisola Sorrentina e Terre Aurunche.

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