Nilde Iotti e quella volta che chiamò in farmacia a Sessa Cilento

| di
Nilde Iotti e quella volta che chiamò in farmacia a Sessa Cilento

Lui è un giornalista ed esperto di storia locale, una memoria storica di incredibile precisione e ricchezza. Lei è Nilde Iotti, la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente della Camera dei Deputati nella storia della Repubblica, incarico che detenne per tre legislature tra il 1979 e il 1992 e che rappresenta il più lungo mandato come presidente della Camera dall’istituzione della Repubblica. In comune hanno una telefonata, breve ed intensa, avvenuta quarant’anni fa nella farmacia di Sessa Cilento, paese alle falde del Monte Stella, noto per essere terra prediletta di longevi ed ultracentenari. Protagonista è Antonio Migliorino che quella conversazione la ricorda come se fosse avvenuta ieri. Ai tempi, tra il 1979 e 1980, era uno studente di 16 anni del Liceo di Agropoli e nel tempo libero aiutava un amico del padre, il giovane farmacista Nicola Nigro, originario di Piaggine, che l’anno prima aveva aperto una farmacia proprio a Sessa Cilento. Nigro in quel periodo si stava impegnando per reperire fondi per un bambino affetto da paraparesi spastica che necessitava di cure in America. Per questa causa il dottore aveva chiesto l’impegno di molti parlamentari, soprattutto nel Partito Comunista Italiano. Così, un pomeriggio come tanti, nella farmacia di Sessa Cilento squilla il telefono e Antonio risponde.

Pubblichiamo integralmente il racconto pubblicato da Antonio Migliorino sul suo profilo Facebook 

Il ventesimo anniversario della morte di Nilde Iotti che, da calendario, cade oggi, mi porta a ricordare ed a raccontare quanto mi accadde circa quaranta anni fa (siamo tra il 1979 ed il 1980) e che mi vide protagonista proprio con “La Signora della Repubblica”, che da poco era stata eletta Presidente della Camera dei Deputati, carica che avrebbe poi ricoperto fino al 1992, «segnalandosi per grande capacità di equilibrio, di mediazione e di saggezza».

Ebbene, nella seconda metà degli anni Settanta – il 1978, con ogni probabilità – venne a Sessa Cilento, quale titolare della locale farmacia, un giovane dottore.
Si trattava di Nicola Nigro, originario della zona del Cervati: Piaggine.

Persona perbene e garbata, molto loquace, professionalmente preparata, con molte amicizie di un certo livello, diverse delle quali con esponenti del mondo della cultura, del sindacato e della politica (in questo ambito specialmente con appartenenti all’area della cosiddetta «Sinistra»), nonché sempre pronta a dare il suo fattivo contributo, consistente nell’aiutare, sotto ogni punto di vista, soggetti bisognosi o in difficoltá.

Egli volle – essendo stato molto amico di mio padre, Angelo Migliorino, sin dal suo arrivo in paese – che io, nei momenti liberi e soprattutto lontano dagli impegni scolastici (all’epoca dei fatti frequentavo il liceo ad Agropoli), stessi con lui in farmacia, in sua compagnia, in modo da potergli anche dare una mano nel sistemare, negli appositi scaffali murali, le confezioni di medicinali, le quali, con cadenza quotidiana, provenivano, a Sessa, dai depositi farmaceutici cittadini tramite il servizio delle Autolinee Giuliano o grazie ad appositi vettori automobilistici.

A dire il vero, eravamo in due a collaborare con lui. 
C’era pure Pasquale Petraglia, mio caro amico e concittadino: anch’egli studente, seppur più piccolo di me di qualche anno, e, sempre rispetto a me, più assiduo nel frequentare il predetto luogo.

In quel periodo il dottore Nigro – con non poca partecipazione emotiva e con grande spirito altruistico – si stava impegnando nel reperire fondi finanziari da destinare ai genitori di un bambino che, affetto da una grave patologia sanitaria, abbisognava di particolari cure mediche e, ancor di più, di un delicato intervento chirurgico, da effettuarsi in una struttura ospedaliera degli Stati Uniti d’America.

A favore di ciò, il Nostro aveva anche investito dei parlamentari, particolarmente del Partito Comunista Italiano, affinché, tra loro, potessero attivarsi, al fine di raccogliere denaro utile alla causa.

Proprio in riferimento a tale circostanza, una sera accade che mentre noi tre – io, Pasquale ed il Dottore – eravamo in farmacia intenti a fare le nostre cose fummo raggiunti da uno squillo telefonico, il cui apparecchio tecnico, ricordo distintamente, giaceva sulla scrivania che era sul fianco destro – entrando nel locale -, dietro al banco utilizzato per servire i clienti.

In quel frangente, essendo io posizionato proprio vicino alla scrivania, non esitai a prendere la cornetta telefonica ed a rispondere, riferendo, come mia presentazione, la canonica frase d’avvio conversazione.

Con voce delicata e calma ma nel contempo austera, “dall’altro capo del filo” sentii proferire queste testuali parole:
«Buonasera, sono la “compagna” Nilde, cerco il compagno” Nicola!»

Rimasi alquanto perplesso, nell’udire cio!
Intanto, ero certo di avere bene intuito.

Si trattava dell’onorevole Nilde Iotti, il Presidente della Camera dei Deputati, che desiderava parlare con il dottore Nigro, proprio per riferire del suo diretto e personale impegno a favore del bambino in difficoltà (impegno poi consistito nell’elargizione, di sua mano, di una cospicua somma di denaro, tale per l’allora periodo storico).

Cosa che io feci con immediatezza, tra non poco imbarazzo per l’inaspettato mio breve colloquio con la prestigiosa interlocutrice.

Difatti, quasi balbettando, chiesi l’attenzione del Farmacista – che, intanto, si era appena portato fuori, sostando dinanzi al bar, posto di fronte a noi -, al quale comunicai chi lo stesse attendendo al telefono.

Ed «il “compagno” Nicola», precipitatosi in farmacia, avviò subito la conversazione.

Avendola ascoltata, posso testimoniare che la stessa si svolse con toni amichevoli, da reciproci «Tu!», e che si riverberò, intensa, per un po’ di minuti.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata