Novi Velia, maggioranza accusa consigliere: «Illegittimo uso del logo del Comune». La replica: «Atti diffamatori»

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Novi Velia, maggioranza accusa consigliere: «Illegittimo uso del logo del Comune». La replica: «Atti diffamatori»

Il consigliere di minoranza, Pina Speranza, del Comune di Novi Velia è stata accusata dalla giunta comunale guidata dal sindaco Maria Ricchiuti di aver usato in maniera illegittima il logo del Comune e  del patrocinio morale su alcuni manifesti affissi in paese. La polemica è partita proprio dai social, dove la pagina della lista di maggioranza ‘Battiti per Novi’ ha riportato la vicenda citando l’articolo 1, comma 6  per il quale la giunta può autorizzare l’uso e la riproduzione dello stemma del Comune per fini non istituzionali, soltanto ove sussista un pubblico interesse.

Ma il punto cruciale, che ha scatenato un giro di botta e risposta tra la minoranza e la maggioranza, rimane l’accusa a Speranza di «non aver presentato un’apposita domanda alla giunta comunale per richiedere l’autorizzazione di poter usare il patrocinio e il logo del Comune». Le locandine riguardano un evento che si terrà a Novi e che vedrà la partecipazione del gruppo musicale ‘Cilento Tarant’ associazione ‘Euterpe Novi’, del quale fa parte la stessa Pina Speranza. All’accusa Speranza risponde di aver effettuato in tutta regola la richiesta di autorizzazione e che quest’utlima è stata espressamente accettata dal sindaco Maria Ricchiuti. Infatti il blog di opposizione ‘Novi Velia Cittadini Informati’ ha pubblicato sulla propria pagina la richiesta ufficiale firmata da Speranza risalente al 18 luglio e autorizzata dal sindaco Maria Ricchiuti il 20 luglio, esattamente due giorni dopo. Il vero problema, a quanto pare, citato anche dalla stessa maggioranza, sarebbe il fatto che l’atto di autorizzazione non sia ancora apparso, dal 20 luglio, sul sito online dell’albo pretorio del Comune e per questo motivo, senza la piena ufficialità, Speranza abbia agito abusivamente. 

«Io ho ricevuto l’autorizzazione da parte del sindaco – afferma il consigliere di minoranza, Pina Speranza – l’avevo ottenuta, nel 2011, quando non ero ancora consigliere, organizzai lo stesso evento e allo stesso modo, ma senza riscontrare nessun tipo di problema. Questi sono atti diffamatori nei miei confronti mossi da non so quale motivo. Cosa dovevo aspettare – conclude Speranza – se io l’autorizzazione ce l’ho, era compito del sindaco inforamre la sua giunta dell’atto e del fatto di essere stata autorizzata». 

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