Omicidio Vassallo, il pentito: «Mi proposi per sparare il sindaco pescatore»
| di Luigi Martino
Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta sull’omicidio del sindaco pescatore. L’ex collaboratore: “Offerto per ferirlo alla gamba per 50mila euro”
Nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso nel settembre 2010. Un ulteriore fascicolo d’indagine è stato aperto nei giorni scorsi dalla Procura di Salerno, sulla base delle motivazioni depositate dal Tribunale del Riesame, che lo scorso 23 maggio ha annullato le misure cautelari nei confronti di quattro indagati, tra cui il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il brigadiere Lazzaro Cioffi e gli ex collaboratori di giustizia Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso.
Proprio quest’ultimo, in uno degli interrogatori resi nell’ambito del procedimento, avrebbe dichiarato di essersi offerto per compiere un atto intimidatorio nei confronti di Vassallo: “Mi proposi per sparare al sindaco e ferirlo a una gamba in cambio di 50mila euro”, avrebbe detto ai magistrati.
Secondo quanto emerso, Ridosso avrebbe fatto riferimento a un’offerta ricevuta da un soggetto legato ad ambienti criminali di Scafati, che gli avrebbe chiesto la disponibilità a eseguire l’azione contro Vassallo. Tuttavia, allo stato attuale non vi sarebbero riscontri concreti su queste dichiarazioni. Il verbale è stato acquisito agli atti del nuovo fascicolo aperto dalla Procura, che punta a fare luce sui presunti legami tra ambienti criminali e soggetti coinvolti nella gestione del porto di Acciaroli.
Le rivelazioni sono contenute tra gli atti finiti al vaglio del Riesame, che ha annullato le misure cautelari anche per l’assenza di riscontri su alcune dichiarazioni e per la mancata evidenza di un progetto unitario tra gli indagati.
L’interrogatorio di Ridosso risale a marzo scorso. In quell’occasione, il collaboratore riferì anche di essere stato contattato per “un servizio” che avrebbe dovuto riguardare il sindaco di Pollica. I magistrati della Procura, guidati dal procuratore Giuseppe Borrelli, stanno ora cercando ulteriori elementi per chiarire la fondatezza di queste affermazioni e verificare eventuali collegamenti con l’omicidio di Vassallo.
L’indagine si muove su un duplice binario: da un lato le verifiche sugli affari connessi al porto e agli ambienti criminali dell’area; dall’altro l’analisi dei rapporti e delle dinamiche interne alle forze dell’ordine coinvolte.
La Procura continua a mantenere il massimo riserbo, ma il nuovo fascicolo aperto conferma la complessità di un’inchiesta che, a quasi 15 anni dall’omicidio, è ancora lontana da una conclusione definitiva.
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