Omicidio Postiglione, Pagnani in carcere: «Non ricordo frasi Facebook». Fiaccolata per la donna uccisa, poi i funerali

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Omicidio Postiglione, Pagnani in carcere: «Non ricordo frasi Facebook». Fiaccolata per la donna uccisa, poi i funerali

Si ricorda dell’omicidio. Di quegli attimi e di quelle dieci coltellate inflitte alla ex moglie dopo l’ennesima lite. Ha ricostruito tutto, passo dopo passo, ma dopo la morte di Maria D’Antonio dice di non ricordare molto. «E’ stato un lapsus di rabbia», ha rivelato agli inquirenti Cosimo Pagnani, il 32enne di Sicignano degli Alburni che domenica scorsa ha ucciso l’ex moglie a Postiglione. E’ stato a lungo ascoltato in carcere dagli inquirenti. E’ rinchiuso a Fuorni, Salerno, ed è accusato di omicidio volontario. Agli investigatori ha rivelato di ricordare anche il rifiuto del soccorso in ospedale ordinato dal medico e il fatto che avesse voluto aspettare i carabinieri sul luogo del delitto, dinanzi il portone d’ingresso di quella villetta di campagna. L’arma è stata ritrovata dai militari della compagnia di Eboli stessa quella sera. E dall’esame autoptico arriva la conferma: quel coltellaccio da agricoltore ha ucciso Maria. Manca un tassello: le frasi su Facebook che hanno fatto infervorare la rete. Quel «sei morta troia» che ha raccolto più di 300 consensi. Cosimo Pagnani agli inquirenti ha dichiarato di non ricordare di aver scritto quelle cose sul social network. Il pm ha chiesto spiegazioni in merito, ma Pagnani avrebbe dichiarato: «Ero davanti casa e aspettavo l’arrivo dei carabinieri, di Facebook non ricordo nulla». Intanto mercoledì sera a Postiglione si è svolta una fiaccolata in memoria di Maria D’Antonio, la giovane mamma che ha perso la vita e che ha lasciato una figlia di 8 anni ai nonni materni. Oggi, invece, nella chiesa di San Giorgio e San Nicola si terranno i funerali della vittima alle ore 15.

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