Procedimenti disciplinari contro i medici: clima teso all’ospedale di Salerno

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Procedimenti disciplinari contro i medici: clima teso all’ospedale di Salerno

Nelle ultime settimane, l’azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno è diventata teatro di tensioni sempre più evidenti tra management e personale sanitario. Alcuni medici sono finiti nel mirino della direzione per aver rilasciato pubblicamente dichiarazioni su disservizi e disfunzioni interne alla struttura. Un atto considerato lesivo del regolamento aziendale, tanto da spingere l’amministrazione ad avviare nei loro confronti procedimenti disciplinari, accusandoli anche di “incompatibilità ambientale”.

Secondo quanto trapelato, tra le accuse rivolte a chi oggi contesta l’organizzazione dell’ospedale, ci sarebbero anche comportamenti attribuiti a chi in passato ha ricoperto ruoli apicali in modo ritenuto “abusivo”, prima ancora della formalizzazione dei concorsi.

La posizione di Polichetti: “Punire chi dice la verità è vergognoso”

A rompere il silenzio istituzionale è Mario Polichetti, responsabile del Dipartimento Sanità dell’Udc e medico in prima linea da anni. Con parole dure e senza giri di parole, prende le difese dei colleghi coinvolti:

«È inaccettabile che chi ha il coraggio di dire la verità venga trattato come un problema da eliminare. Esprimo piena solidarietà ai colleghi oggetto di provvedimenti disciplinari solo per aver avuto l’onestà e il senso civico di denunciare ciò che non funziona», dichiara.

Per Polichetti, il comportamento dell’azienda ospedaliera non è solo una risposta sproporzionata, ma rappresenta un pericoloso segnale di chiusura al confronto e alla trasparenza. «Siamo di fronte a un sistema che preferisce il silenzio alla verità, la repressione al dialogo. Non si può tollerare che si tenti di zittire i professionisti che chiedono solo condizioni migliori per lavorare e curare i pazienti. Il diritto alla parola non si sospende con un richiamo disciplinare», aggiunge.

Richiesta di intervento del Ministero della Salute

Il dirigente Udc va oltre la solidarietà e annuncia iniziative istituzionali per portare il caso all’attenzione del Governo.

«È arrivato il momento di ascoltare chi lavora nei reparti, non di punirlo. Bisogna fare luce su quanto denunciato, non nasconderlo sotto il tappeto. Mi attiverò affinché anche il Ministero della Salute segua da vicino questa vicenda, che riguarda la credibilità dell’intero sistema sanitario pubblico», dichiara.

“Non arretreremo di un passo”

Polichetti chiude il suo intervento con parole che suonano come un appello alla mobilitazione e alla resistenza civile:

«Difendere questi medici non è solo un gesto di solidarietà, ma un atto dovuto verso chi ogni giorno è in trincea per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Non arretreremo di un passo nella difesa della verità e della giustizia in sanità».

La vicenda del “Ruggi” continua così ad alimentare polemiche e divisioni, mentre l’attenzione mediatica e politica si fa sempre più alta. Sullo sfondo, resta la questione irrisolta di un sistema sanitario spesso segnato da contraddizioni e tensioni interne.

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