Condannato a due anni e cinque mesi il professore dell’alberghiero

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Condannato a due anni e cinque mesi il professore dell’alberghiero

Due anni e cinque mesi, interdizione perpetua dai pubblici uffici e dalla scuola e in più il risarcimento danni in separata sede: questa è la sentenza emessa giovedì dal collegio giudicante presieduto dal presidente del Tribunale di Sala Consilina, Luciano Santoro insieme ai due giudici a latere Coppo e Tarallo. Sentenza che ha ridimensionato quanto invece aveva in precedenza chiesto il Pubblico Ministero- una pena pari a quattro anni.
 
Nel corso dell’ultima udienza avvenuta giovedì al Palazzo di Giustizia di Sala Consilina, dopo l’audizione del consulente della difesa sono iniziate le lunghe arringhe finali, e il collegio giudicante ritiratosi in camera di consiglio, poco dopo ha letto la sentenza di condanna a carico del professore di Tolve, in provincia di Potenza, finito in questo procedimento penale con le pesanti accuse di atti osceni, molestie sessuali e minacce nei confronti di alcune studentesse all’epoca dei fatti ancora minorenni.
Le molestie, come raccontato nel corso dei lunghi interrogatori in aula, si sarebbero consumate circa due anni fa durante le ore di lezione di cucina tenutesi all’Alberghiero di Sant’Arsenio, quando il docente sarebbe stato solito pulirsi le mani sul grembiule delle alunne, spingendosi ben oltre. Una condanna pesante contro la quale i legali del docente lucano, che si proclama quanto mai innocente ed estraneo ai fatti contestati, già hanno annunciato il ricorso in Appello.

 Le indagini sulla vicenda erano scattate nella primavera del 2007, quando alcune allieve allora minorenni avevano mosso denuncia per le attenzioni morbose del giovane professore di cucina nei loro confronti. Solo al termine del lungo periodo investigativo, a mettere la manette ai polsi del trentottenne professore furono i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sala Consilina. All’inizio era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari; poi, dopo qualche giorno, era stato rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame di Salerno. Una storia, questa, che già aveva spaccato in due l’opinione pubblica del Vallo di Diano.
Oggi la Giustizia del Tribunale salese ha condannato il professore lucano ritenendolo colpevole delle accuse mosse nei suoi confronti e adesso si dovranno attendere novanta giorni per leggere le motivazioni del dispositivo emesso dal collegio giudicante.

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