«Pronto soccorso di Sapri in condizioni scandalose», l’allarme del coordinatore nazionale per i diritti del malato

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«Pronto soccorso di Sapri in condizioni scandalose», l’allarme del coordinatore nazionale per i diritti del malato

«La situazione nel pronto soccorso di Sapri è grave, in condizioni al di sotto di qualsiasi standard». A dirlo è Tonino Aceti, presidente nazionale del Tribunale per i diritti del malato, dopo il sopralluogo di venerdì nell’ospedale Immacolata. «Soltanto tre sedie nella saletta per i pazienti, assistenza scadente e senza aria condizionata, fondamentale in questo periodo, nessuna privacy nella stanza dove vengono visitati i pazienti. – ha spiegato il presidente durante l’incontro con la stampa e i cittadini nell’ex scuola Santa Croce, che poi ha sottolineato che verificherà quanto assicurato dal direttore sanitario dell’ospedale di Sapri, Maria Ruocco, e cioè la richiesta di riorganizzare il pronto soccorso, più volte richiesta dallo stesso ospedale e già sul tavolo del manager dell’Asl Squillante. Per il presidente Aceti grave anche il fatto che per sei mesi nel reparto di Radiologia sia mancato il servizio Ecografia, sostituito dalla Tac. «Una modalità per sopperire alla mancanza dell’ecografo chè è pericolosa per i pazienti, è impensabile – ha detto – gestire la sanità in questo modo». Aceti ha sottolineato anche che «è fuori discussione la competenza e professionalità di medici e infermieri», ma la struttura «ha problematiche importanti», alle quali va aggiunta la mancanza di segnaletica, ad esempio del percorso rosa.

All’incontro di venerdì pomeriggio erano presenti anche Ferdinando Iavarone, segretario regionale di Cittadinanzattiva Campania, Angela Marcarelli, vice segretaria regionale, Salvatore Avagliano, coordinatore Tribunale del malato di Sapri e Mario Fortunato, coordinatore di Cittadinanzattiva Sapri. Durante l’assemblea, oltre ai disagi al pronto soccorso e in Radiologia, sono state sollevate anche le problematiche, segnalate dai cittadini, legate alla tempistica per le liste d’attesa, ai rilasci delle certificazioni e della consegna di farmaci per malattie rare e alla mancanza e al ritardo di alcuni importanti esami clinici come ecografia mammaria e mammografia. «La soluzione a questi problemi – ha concluso Aceti – è sul territorio. I responsabili della sanità locale vanno inchiodati alle loro responsabilità in un faccia a faccia pubblico».

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