Roccagloriosa, Ascea e Caselle in Pittari scommettono sui loro siti archeologici con i «I lucani dell’entroterra» – INTERVISTE

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Roccagloriosa, Ascea e Caselle in Pittari scommettono sui loro siti archeologici con i «I lucani dell’entroterra» – INTERVISTE

Il Cilento ha conosciuto un lungo e prospero passato. Le sue vestigia e i suoi siti archeologici sono testimonianze degli antenati che hanno lasciato le loro impronte. Un immenso tesoro archeologico che tre amministrazioni comunali cilentane intendono valorizzare attraverso interventi di scavo, visite guidate e narrate, mostre e passeggiate fotografiche. Si tratta di Roccagloriosa, Caselle in Pittari e Ascea, comuni che contengono i resti di antiche città e che oggi hanno deciso di lavorare di squadra per legare e promuovere i tre siti nel loro insieme. Il progetto, denominato «I lucani dell’entroterra», presentato sabato a Roccagloriosa, è stato finanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell’ambito del Programma Operativo FESR 2007-2013 Asse 1 obiettivo operativo 1.9. La tua Campania cresce in Europa. 

«Partire dalla storia per guardare in prospettiva ma salvaguardando l’ambiente così come ce l’hanno preservato i nostri antenati. – ha spiegato Nicola Marotta, sindaco di Roccagloriosa, nel corso della presentazione – Lavorare insieme ai comuni di Ascea e Caselle in Pittari ci ha permesso di dare un’indentità al territorio, e avere risorse per avviare gli scavi sulla parte della città lucana e recuperare i reperti sui nostri siti museali». «Abbiamo una importante area archeologica, – ha aggiunto Maurizio Tancredi, sindaco di Caselle in Pittari – si tratta dell’antica città di Laurelli che era in stretta connessione con l’abitato lucano di Roccagloriosa. Il nostro sito  – ha proseguito – è stato molto meno esplorato ma la potenzialità, ora inespressa, metterà in evidenza tutta la sua importanza». Per Pietro D’Angiolillo, sindaco di Ascea, il progetto «I lucani dell’entroterra» è «fondamentale per ricostruire insieme il futuro»: «Mettere insieme la storia comune – ha detto il sindaco asceota – ci permette di costruire il futuro guardando al passato». «L’obiettivo – ha aggiunto Maria Tommasa Granese, direttrice area scavi Ascea e archeologa della Soprintendenza di Salerno – è promuovere la conoscenza dei siti centrali del Parco del Cilento che sono meno conosciuti nel circuito del turismo archeologico regionale».

Le VIDEO INTERVISTE ai SINDACI (D’Angiolillo, Marotta e Tancredi) e alla SOPRINTENTENZA BAC (M. Tommasa Granese)

Attilio Pierro: «Progetto importante per creare rete nel territorio» | VIDEO-INTERVISTA

Domenico Nicoletti: «Porteremo ‘I lucani dell’entroterra’ a Expo 2015» | VIDEO-INTERVISTA

Nel corso dell’evento che si è svolto a Roccagloriosa per presentare l’iniziativa, sono state annunciate anche due importanti novità: la realizzazione di un volume dedicato alla storia dei tre siti archeologici, elaborato da Aldo Rubino, e la promozione del progetto a Expo 2015. Un importante tassello, intanto, è stato già messo, grazie al coinvolgimento delle scuole elementari e medie dei 3 comuni. Oltre 200 studenti sono stati impegnati in laboratori di scavo, ceramica e gioielli. I quattro tutor hanno coinvolto i ragazzi nella pratica di diverse esperienze archeologiche privilegiando la loro diretta partecipazione anche sotto forma di gioco, premettendo cosi anche ai più piccoli, di conoscere, divertendosi, il passato del proprio paese e di rivivere le esperienze dell’antichità. 

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