Sangue, coltelli e spranghe: Camerota violenta «comandata» dai «cafoni». Turisti: «Siamo in pericolo»

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Sangue, coltelli e spranghe: Camerota violenta «comandata» dai «cafoni». Turisti: «Siamo in pericolo»

Attenzione, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ma una grande fetta di turisti che popola ad agosto Marina di Camerota, si comporta come un branco di delinquenti e fa tutto quello che le pare. È un dato di fatto al quale nessuno si può appellare. Pochi controlli. Tante risse e tanto sangue. Accade così che una delle località balneari più frequentate del sud Italia, somiglia molto ad uno dei quartieri di Napoli più violenti. E già, perché un altro dato di fatto riguarda la provenienza dei turisti, se così possono essere definiti. Si tratta di famiglie provenienti quasi esclusivamente dall’hinterland della città di Partenope. E anche in questo caso non bisogna generalizzare. Ci sono napoletani e napoletani. Come accade in ogni angolo di questo mondo. Solo che a Camerota, purtroppo, da qualche anno, la situazione è degenerata palesemente. E il dato è tangibile.

Movida violenta
Martedì sera alcuni ragazzi di Napoli sono arrivati alle mani con due ragazzi di Marina di Camerota. Alla base del gesto motivi non noti a chi scrive. Fatto sta che qualcuno è andato via dalla discoteca sulla spiaggia con il labbro spaccato, altri con varie contusioni sparse su tutto il corpo. Non si è reso necessario l’intervento di un’ambulanza, ma la paura è stata tanta e il fuggi fuggi generale ha fatto lasciare il locale a diversi ragazzi che erano andati lì solo per divertirsi e bere qualcosa in compagnia degli amici. Non è la prima volta che lungo viale Pietro Troccoli accadono fatti del genere, in estate, che vedono protagonisti turisti del napoletano.

Autista picchiato
L’altro pomeriggio, invece, un’autista della ditta Infante è finito al pronto soccorso dell’ospedale di Sapri dopo essere incappato in una brutta rissa. Stava guidando il pullman che fa da spola  tra Camerota e la stazione dei treni di Pisciotta. Secondo quanto raccontato da lui stesso, all’altezza del campeggio Pineta, un gruppo di ragazzi di Napoli stava posizionando le valigie nella «pancia» del bus quando, per fare spazio, ha lanciato via dal mezzo altre valigie di alcuni turisti che erano diretti alla stazione. Subito dopo avrebbero preso a parole un ragazzo di colore, appellandolo come uno «sporco negro». L’autista ha cercato di riportare la calma, ma è stato picchiato a sangue. Un’ambulanza ha accompagnato A.S. all’ospedale dell’Immacolata. Sul posto sono arrivati i carabinieri, ma il gruppo ha fatto presto perdere le proprie tracce. Il titolare della ditta «Infante viaggi», ha inviato un esposto alle autorità competenti per chiedere maggiori controlli soprattutto nel periodo estivo.

Coltelli e mazze fuori al bar
Sempre nella notte tra martedì e mercoledì, una rissa si è consumata tra due gruppi di turisti provenienti sempre dall’hinterland napoletano. Il fatto è accaduto in zona porto a Marina di Camerota. I ragazzi, poi, hanno rincorso i rivali che si sarebbero andati a rifugiare in un bar di via Bolivar. Arrivati dinanzi al bar non li hanno trovati. Tra le mani avevano ancora i coltelli e le mazze. Il bilancio della rissa non è noto. I carabinieri sono arrivati dopo circa un’ora dalla chiamata dei ragazzi del bar. Gli aggressori, o presunti tali, sono fuggiti via anche in questo caso. Di loro non si hanno notizie. Secondo testimoni oculari avrebbero un’età compresa tra i 16 e i 22 anni.

Video hot, poi l’aggressione
Nella notte di venerdì 19 agosto, una famiglia del Cavone di piazza Dante, Napoli, ha accoltellato alle spalle un ragazzo dello Sri Lanka. Ma per capire i fatti occorre fare un passo indietro: da giorni lo srilankese, che lavora alle giostre del porto, lungo viale Pietro Troccoli, mostrava ai bambini che andavano sulle macchine a scontro, filmati spinti di etero e omosessuali che praticavano sesso. Poi fotografava i bimbi con le mani al volto mentre si nascondevano e si rifiutavano di prendere visione dei filmati. I piccoli non parlavano. Alcuni di loro piangevano da giorni. Poi gli adulti hanno deciso di appostarsi, hanno mandato i piccoli sulle macchine a scontro e il ragazzo di colore li ha avvicinati per l’ennesima volta. Ha mostrato loro i video e qualcuno lo ha accoltellato alle spalle. Lui è fuggito via. Il giorno dopo i carabinieri si sono recati sul posto. Dello srilankese nessuna traccia. Non si trova nemmeno il suo telefono.

Altri disagi
Intanto a Camerota paese e a Lentiscosa vanno ad aggiungersi altri disagi. Non c’è acqua da giorni. Alcune attività sono costrette a chiudere. I cittadini e i turisti sono sul piede di guerra. Cercano il sindaco che a detta loro «non si farebbe vivo». Dal Comune rispondono picche. Mentre dalla Consac spiegano che il problema è legato all’aumento della popolazione nei mesi estivi. Intanto il problema si manifesta anche a Marina di Camerota, per fortuna non tutto il giorno. L’acqua manca negli orari di punta, quando tutti si fanno le docce e tornano dal mare: dalle 19 alle 22 circa. Poi ci sono gli extracomunitari che invadono i viali e hanno trasformato viale Pietro Troccoli in un mercato a cielo aperto. Il Comune ha destinato loro delle aree apposite, ma non bastano e soprattutto i «vu’ cumprà» fanno casini per accaparrarsi i posti «migliori». Il comandante dei vigili urbani è stato circondato e minacciato più volte. In un caso sono arrivati anche i carabinieri. Poi la spazzatura: al mattino, alle 9, in alcune zone del paese non è stata ancora raccolta. I turisti fanno slalom tra i sacchetti prima di raggiungere il mare. Ci sono aree sporche, altre quasi abbandonate. 

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