19 Ottobre 2025

Sanità, Nursind: «Rispetto per chi lavora in prima linea al pronto soccorso del Ruggi di Salerno»

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Sanità, Nursind: «Rispetto per chi lavora in prima linea al pronto soccorso del Ruggi di Salerno»

Dopo le dichiarazioni del dottor Mario Polichetti sul caso dell’anziano costretto a restare per giorni su una barella nel Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona”, il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind Salerno interviene per riportare il dibattito su dati e responsabilità concrete.

«Siamo rimasti stupiti dalle parole del dottor Polichetti – afferma il segretario territoriale Biagio Tomasco – soprattutto per le soluzioni proposte, che ignorano completamente i vincoli normativi e la complessità organizzativa in cui si muovono oggi gli ospedali italiani. Parlare di più personale o di più posti letto come se fosse una scelta locale è fuorviante. Il fabbisogno di personale è definito da piani triennali e limiti di spesa nazionali, mentre la programmazione dei posti letto è competenza regionale e disciplinata da decreti ministeriali che nel tempo hanno ridotto drasticamente le disponibilità».

Tomasco ricorda come il problema non riguardi solo Salerno ma l’intero sistema sanitario italiano: «Negli ultimi trent’anni il Paese ha perso oltre 130mila posti letto, una riduzione di più del 38%. Oggi il totale si ferma a circa 215mila. È il risultato di anni di tagli e di una politica sanitaria che ha anteposto il contenimento dei costi alla qualità dell’assistenza».

Dalla Rsu Nursind del Ruggi arriva una difesa compatta degli operatori del Pronto soccorso. «Chi lavora ogni giorno in quell’ambiente sa cosa significa operare in condizioni di emergenza continua – spiega Domenico Ciro Cristiano – e leggere commenti che accusano il personale di disorganizzazione è un insulto a chi, nonostante tutto, garantisce assistenza e dignità ai pazienti».

Guida Valerio Festosi sottolinea invece il peso delle carenze territoriali: «Se il territorio non funziona, il Pronto soccorso esplode. Più della metà degli accessi riguarda codici verdi e bianchi, situazioni che dovrebbero essere gestite altrove. Senza un filtro territoriale efficiente, qualsiasi piano d’emergenza resta sulla carta».

Sulla stessa linea Carmine Sammartino: «È troppo facile puntare il dito contro chi lavora in prima linea. Servono investimenti veri, programmazione e visione. Le parole non bastano più».

Il Nursind provinciale rinnova quindi la propria solidarietà ai professionisti del Ruggi e invita l’Azienda a tutelarne la dignità. «Difendiamo la verità e chi lavora – conclude Tomasco – perché il Ruggi, nonostante tutto, resta un presidio fondamentale per la salute dei cittadini della provincia e non solo».

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