Sapri e Vibonati temono l’espandersi del virus: inquirenti a lavoro

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Sapri e Vibonati temono l’espandersi del virus: inquirenti a lavoro

Nel pomeriggio di ieri, venerdì, è giunta la notizia del primo contagio nel Golfo di Policastro. Si tratta di un medico molto noto nel Salernitano. Risiede a Vibonati, lungo il confine che divide il Comune guidato da Franco Brusco e il Comune amministrato da Antonio Gentile. A Vibonati, però, il dottore avrebbe solo la residenza perchè, insieme alla sua famiglia, frequenterebbe molto di più la città di Sapri. Il test che ha dato esito positivo, però, non sarebbe il primo al quale il medico verrebbe sottoposto. E su questa ipotesi sono a lavoro gli inquirenti e le rispettive squadre di governo per far luce su quello che in poche ore è già divenuto un caso per gli ultimi comuni a sud della provincia di Salerno. Gli abitanti sono in allerta. Il motivo? Ce ne sarebbe più di uno. Al centro, però, la possibilità che la moglie e il figlio del medico, sarebbero usciti, negli ultimi giorni, per comprovati motivi di necessità, come ad esempio andare a fare la spesa al supermercato. Ed ora l’equipe sanitario dell’ospedale dell’Immacolata di Sapri, dovrà sottoporre a tampone loro, la famiglia del medico, e altre persone che rientrano nell’elenco della rete di contatti.

La paura di registrare altri contagi in quella zona, è alta. La preoccupazione dei sindaci è tangibile. A dimostrazione di ciò, c’è un messaggio di Antonio Gentile, pubblicato sui social e inviato alla stampa nella notte di ieri. «Da quanto pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Vibonati neanche loro erano a conoscenza della quarantena in questione. Al momento non abbiamo ricostruito l’intera vicenda – ha spiegato Gentilema per domani vi darò tutte le notizie. Andrò fino in fondo per fare chiarezza; sia ben chiaro, non mi fermerò davanti a niente. Restate in casa, è davvero l’unica cosa che possiamo fare».

Ora si attende l’esito dei nuovi tamponi sui familiari, la ricostruzione dettagliata della rete dei contatti (che non verrà resa nota ma servirà agli inquirenti per contenere l’eventuale espansione del virus), la data in cui sono stati effettuati i tamponi sul medico e la successiva comunicazione tra l’Asl e il Comune di Vibonati che in un primo momento – secondo quanto affermano voci molto vicine all’ente – non sarebbe avvenuta.

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