Scario, il poliziotto-cacciatore che conosceva le villette nascoste nel bosco: «Così ho salvato le vite»

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Scario, il poliziotto-cacciatore che conosceva le villette nascoste nel bosco: «Così ho salvato le vite»

La squadra della polizia del comando di Sapri è stata la prima ad arrivare in località Spineto di Scario. E’ stata la prima ad udire le urla di disperazione delle gente e a mettere in salvo chi stava perdendo tutto divorato dal vasto rogo che ha distrutto una grossa fetta di Basso Cilento. Mentre l’ispettore superiore Domenico Fierro coordinava le operazioni ed era presente sul posto, i suoi agenti lottavano con le fiamme per cercare di far lasciare le case ai residenti e ai turisti. La situazione è stata drammatica. Al limite dell’immaginabile. Un fuoco alto dieci metri si è immediatamente esteso, aiutato dal forte vento, da località Hanger di Policastro fino a toccare Roccagloriosa, San Giovanni a Piro e Scario. I poliziotti hanno provveduto a chiudere la strada provinciale 430 Cilentana nel tratto tra Roccagloriosa e Policastro. Poi hanno lasciato la Provincia sul posto e si sono catapultati in mezzo all’inferno. La squadra ha dovuto imporre con autorità di scappare via quando un’anziana non voleva lasciare la propria abitazione perchè era «tutto quello che le rimaneva». Oppure quando un uomo, sempre del posto, voleva tornare indietro per recuperare alcuni oggetti personali. Negli occhi di queste persone solo un mare di paura. E per fortuna, in questo mare di paura, si è accesa una luce. Ore e ore di immane lavoro per gli agenti. 

Il territorio coinvolto è molto vasto. All’indomani lo spettacolo è spaventoso. Distese di macchie nere imbruttiscono il Parco pluripremiato per il suo verde incontaminato e per il mare cristallino conosciuto in tutto lo Stivale. E non solo. Quel verde, per fortuna, c’è chi lo ha girato in lungo e in largo. Intere giornate passate a cacciare cinghiali e a difendere la macchia Mediterranea dai piromani. Quando meno regole opprimevano i cacciatori nel Parco, infatti, quest’ultimi erano sempre in mezzo alla vegetazione per cacciare o per addestrare i propri cani. Con loro i cinghiali non invadevano i centri abitati e le montagne e le colline del Cilento erano al sicuro. Nessuno si permetteva di compiere atti disastrosi come quello registrato ieri, lunedì, poche ore prima del concerto di Francesco Gabbani che, tra l’altro, si è tenuto lo stesso sul porticciolo di Scario. 

Uno degli agenti della polizia di Sapri, è anche cacciatore. Uno di quelli vecchio stampo. Ha fatto la gavetta con chi questo territorio lo conosce come le proprie tasche e ha insegnato a lui a setacciarlo palmo a palmo. L’agente è finito sulle pagine della cronaca locale per aver compiuto un gesto eroico, anche grazie agli anni passati a cacciare i cinghiali nel Parco. Si è ricordato che nella vegetazione fitta che stava per essere inghiottita dalle fiamme, c’erano delle villette, in fondo, dove solo lui sapeva arrivare. Ha coinvolto i colleghi, ha oltrepassato i cespugli e gli alberi e ha tratto in salvo una mamma e un papà che stavano dormendo in compagnia della loro piccola di soli due anni. «Ho fatto solo il mio dovere» taglia corto il poliziotto. E il suo dovere il giorno seguente gli viene riconosciuto da tante persone che lo hanno raggiunto con un messaggio, una telefonata o una semplice stretta di mano. 

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