Scarpitta: «Marina di Camerota, adesso il castello è tuo». Arriva sentenza definitiva

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Scarpitta: «Marina di Camerota, adesso il castello è tuo». Arriva sentenza definitiva

Sono le otto di mattina di un lunedì all’apparenza qualunque, nel mese di giugno più strano che la storia contemporanea ricordi. Il sole è spuntato in alto da un po’ e l’aria comincia a riscaldarsi in un paese che, svegliandosi, comincia a pianificare un’altra settimana. Improvvisa, come tutte le cose belle ed indimenticabili, giunge la notizia: il Tar Campania, sez. Salerno, si è pronunciato nel merito ed ha stabilito, con parole chiare ed inequivocabili, che il Palazzo Marchesale, per tutti “il Castello”, è di Marina di Camerota e della sua grande Comunità. «Le ragioni che hanno indotto il Comune di Camerota ad esercitare il diritto di prelazione sono esposte nella ‘proposta motivata di prelazione’ inviata dal sindaco all’Amministrazione dei beni culturali, sulla cui base quest’ultima ha rinunciato alla prelazione a sé spettante, rispettivamente ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 62 del codice dei beni culturali». E’ in questo passaggio che è racchiuso il senso più profondo della sentenza n. 691/2020 del 22 giugno 2020 del Tar Salerno, quella che assegna in maniera definitiva il simbolo di Marina di Camerota all’ente (rappresentato in giudizio dall’avvocato Marco Sansone) che validamente aveva esercitato, un anno fa, il diritto di prelazione.

Dopo la pronuncia cautelare del Consiglio di Stato del febbraio scorso, che aveva ribaltato la prima ordinanza dell’autunno scorso, dunque, il tribunale amministrativo mette la parola fine (a meno che la società ricorrente decida di ricorrere in appello) e riconosce la bontà dell’operato dell’Amministrazione di Camerota. «E’ una soddisfazione immensa – dichiara Mario Salvatore Scarpitta, sindaco di Camerota -. Eravamo certi che tutto, alla fine, sarebbe andato nel migliore dei modi. Questi sono i momenti in cui scorrono davanti agli occhi i ricordi di tutto quanto si è fatto e la mente va già a tutto quello che, da adesso in poi, bisognerà fare. Ero tra i banchi d’opposizione quando, con tanti amici, organizzavo iniziative per capire come fare a restituire ai cittadini di Camerota il nostro simbolo. Da sindaco non ho esitato un secondo ad esercitare la prelazione che ci spettava di diritto. E’ un giorno di festa, che va celebrato oggi e che probabilmente celebreremo in futuro nella festa che darà inizio all’estate e che si aggiungerà agli altri eventi che già arricchiscono il nostro programma. Il mio sentito grazie va a tutti quelli che l’hanno reso possibile e che si sono impegnati senza lesinare sforzi». «Questa mattina, appresa la notizia, – continua Scarpitta – ho raggiunto telefonicamente il curatore fallimentare per l’immediato rientro in possesso per poi dare subito il via ai lavori di pulizia e messa in sicurezza».

«Non vi nascondo l’emozione, gli occhi lucidi e il cuore che batte forte – dichiara l’assessore alla Cultura Teresa Esposito -. Il simbolo di Marina di Camerota, uno dei tanti gioielli del nostro Comune, torna tra le mani della gente. E’ una soddisfazione immensa. Trovo difficoltà pronunciare le parole giuste perchè sono davvero felicissima per la mia gente. Ricordo quando con il sindaco abbiamo iniziato la battaglia, con l’associazione Tuttinsieme di cui facevo e faccio parte, era il 2013. Sette anni dopo uno dei sogni più grandi della mia gente, è diventato realtà. Ora subito a lavoro per trasformarlo nella gemma che merita di essere».

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