Studenti a confronto sulla questione meridionale, «il Cilento dei giovani che si ribella alla cattiva politica»
| di Francesco ChiricoAl secondo incontro sulla «questione meridionale», organizzato dall’arcivescovo Giuseppe Casale ed indirizzato alle classi quinte del liceo Parmenide, si è parlato di prospettive, di futuro. In compagnia di Tommaso Pellegrino, presidente del Parco nazionale del Cilento ed il prof Nunzio Di Giacomo, gli studenti hanno discusso di buona politica, ambiente e sviluppo. Presenti per un breve saluto anche Toni Aloia, sindaco di Vallo della Lucania e Ciro Miniero, vescovo di Vallo. «Per Me è assolutamente possibile un futuro di sviluppo nel Cilento ma tutto inizia da noi. Noi giovani siamo molto demotivati, la situazione politica non ci aiuta e non ci dà la forza per credere in qualcosa la sfida è crederci e rimanere qua. – racconta Clelia Greco, giovane studentessa del liceo Parmenide -. Ringraziamo chi ha avuto il coraggio di intraprendere certe iniziative che mirano a far nascere in noi una coscienza critica che viene prima delle nozioni e quello che possiamo imparare in modo sterile fra i banchi di scuola».
È il Cilento che si ribella, sono i ragazzi che non vogliono andarsene e che nella propria terra vogliono costruire il loro futuro. Una generazione finalmente libera dalle raccomandazioni, usate da una classe dirigente mediocre per tenere tutti sotto ricatto. Deve finire il tempo in cui le eccellenze sono costrette a fuggire via. «Abbiamo perso 20 anni di occasioni – ha tuonato dal palco Tommaso Pellegrino che ha invitato i ragazzi a diffidare da quei politici che dicono che le risorse mancano. «Sono arrivati una marea di soldi, i Pon e altre sigle, investiti sui nostri territori in modo sbagliato perché non si è mai pianificato nulla – tuona il presidente del Parco Nazionale del Cilento -. Ma è possibile che non riusciamo a fare una programmazione guardando i prossimi 20 anni e non guardando al presente perché devo fare quella piazza per far contento il tecnico o la ditta di turno, questo è il problema».
Un invito a cambiare verso quello che i relatori hanno voluto lanciare ai giovani. Un invito a non andarsene e a restare per vivere un territorio ricco di risorse culturali, architettoniche, ambientali, paesaggistiche. «Sotto questo punto di vista il Cilento è il primo in Europa – sottolinea ancora Pellegrino che poi conclude -. Voi siete l’ultima speranza, sono convinto che qui da noi c’è ancora la possibilità di vivere e costruire la vostra famiglia ma non solo, c’è la possibilità di costruire il vostro lavoro».
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