Torre Orsaia, l’alternanza scuola-lavoro è con i migranti dello Sprar

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Torre Orsaia, l’alternanza scuola-lavoro è con i migranti dello Sprar

Dai banchi di scuola alle concrete esperienze di accoglienza con i migranti. Accade al Liceo delle Scienze Sociali di Torre Orsaia, dove i ragazzi di terza e quarta superiore aiuteranno le famiglie e i bambini arrivati dall’Africa nella vita quotidiana. Gli studenti che decideranno di farlo, acquisiranno le competenze lavorando a stretto contatto con i migranti, attraverso le attività di mediazione, approfondendo la loro storia, le loro tradizioni. Il progetto diventa così un modello virtuoso grazie alla sinergia tra il Comune di Torre Orsaia, il Consorzio La Rada che gestisce lo Sprar e il Liceo delle Scienze Sociali. Un lavoro che rappresenterà non solo un progetto pilota, unico nel territorio, ma anche la testimonianza che c’è un’Italia dei fatti di Macerata e un’Italia dove gli immigrati si integrano e sono pure tanti. 

Una fase formativa, quella degli studenti, sempre affiancata dagli operatori del settore (operatori centri di accoglienza, insegnante di italiano, assistente sociale, oss, mediatore) seguita dalle attività quotidiane previste con lo Sprar di Torre Orsaia. Una bella e utile esperienza di alternanza scuola/lavoro che mette in relazione con l’altro, dando la possibilità di acquisire consapevolezza di esperienze e storie personali diverse dalla propria oltre che una possibilità di un primo approccio reale con il lavoro con i migranti. Lo faranno insieme ad un team di professionisti che garantisce l’accoglienza: la psicologa coordinatrice Alessandra Ruocco, l’educatrice Caterina Savino, l’OSS Iolanda Pronesti; e poi: Atika Abdelmouli, mediatore culturale, Giulio Escalona, psicologo-educatore, Angelo Risoli, assistente sociale e Rocco Agostino, avvocato. 

I rifugiati hanno sempre una storia da raccontare, ma non sempre trovano il coraggio per farlo e spesso per ricordare devono prima ritrovare se stessi. Nel corso della mattinata di presentazione del progetto, avvenuta lo scorso gennaio, le famiglie di migranti ospiti nel Comune di Torre Orsaia hanno provato a farlo davanti a decine di studenti. C’è la famiglia di Kalid e Beiha, che arriva dal Marocco, cuoco lui, casalinga lei, un bimbo di tre anni che frequenta la materna in paese e il piccolo di 6 mesi dato alla luce all’ospedale di Polla. Poi ci sono Blessing e Joe che arrivano da Nigeria e Ghana. Lui lo abbiamo conosciuto a Natale, nel presepe vivente era uno dei re magi ed oggi sta già svolgendo un tirocinio integrato, si occupa di manutenzione del verde. Quattro quinti di famiglia, con un terzo bimbo in arrivo e due gemelli (Anna e Gedeon) di due anni e mezzo. Infine Mercy e Rosemary condividono lo stesso tetto, l’una con una bimba di 10 mesi, l’altra con un bimbo di sei. 

In Italia, con gli operatori dello Sprar, hanno scoperto e riscoperto la loro terra d’origine, stanno imparando l’italiano e come per essere pronti ad essere autonomi. Un progetto tra migranti e studenti che darà vita a belle contaminazioni. Un esempio virtuoso che va raccontato e fatto conoscere.

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