Valiante presidente Consac, la polemica è sui social: «Dopo le lagne una bella poltrona»

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Valiante presidente Consac, la polemica è sui social: «Dopo le lagne una bella poltrona»

La notizia dell’incarico da presidente della Consac Infrastrutture, affidato all’unanimità da 48 sindaci del Cilento e Diano, a Simone Valiante, ha presto acceso le polemiche. Il primo a parlare è il vicesindaco di Sapri, Daniele Congiusti, che con un commento sul proprio profilo Facebook ha dato luogo ad un botta e risposta in cui è intervenuto lo stesso Valiante. 

Il dissenso di Congiusti «Di ritorno da Vallo Scalo – scrive Congiusti -. Una bella notizia, Simone Valiante nuovo presidente di Consac Infrastrutture! Un trombato della Camera dei Deputati – continua – che dopo le lagnose lamentele che abbiamo letto tutti su Facebook ha avuto il suo riconoscimento. Una bella poltrona! Noi abbiamo votato contro – chiarisce il vice sindaco -. Dimenticavo di dirvi che è un’operazione fortemente voluta dal trombato saprese. Tra trombati ci si capisce bene, pensano solo ai c…. loro». 

La replica di Valiante «Caro Daniele – scrive Valiante –  i trombati sono quelli che perdono non quelli che vengono esclusi e soprattutto sono i nominati non gli eletti all’unanimità’ da un assemblea di sindaci. Nominata invece è la persona come sai scelta dal presidente – continua – e da voi indicata nel Cda in rappresentanza della maggioranza attuale. Come funziona? Con una mano prendi e con l’altra dai? Quando poi tu raggiungerai il 5% del mio curriculum politico e professionale approfondiremo anche altre questioni per te probabilmente troppo complesse – conclude il nuovo presidente Consac -.»

Simone Valiante, parlamentare Dem, è stato escluso dalle liste dei candidati del Partito Democratico per le elezioni del 4 marzo. La decisione è stato presa nel corso della direzione nazionale lo scorso 27 gennaio, in cui la minoranza del partito si era rifiutata di partecipare. L’ultima votazione è inoltre avvenuta senza i leader della cosiddetta minoranza, cioè Andrea Orlando, Michele Emiliano e Gianni Cuperlo. Al momento del voto hanno infatti lasciato la direzione per protestare contro le modalità di scelta di alcuni nomi. Così, Valiante, ha commentato la decisone del partito: «Evidentemente la mia presenza politica ed il risultato delle ultime primarie era troppo politicamente ingombrante nella nostra regione, per altri, ma soprattutto per il segretario nazionale. La politica oggi assume a tratti caratteri brutali, illogici ed incoerenti. Ne riparleremo per una riflessione serena il 5 marzo». 

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