Degrado e abbandono al sito archeologico di Velia

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Degrado e abbandono al sito archeologico di Velia

E’ allarme al sito archeologico di Velia: dal gennaio 2007 una frana ha reso inaccessibile l’ingresso alla Porta rosa, il più antico esempio di arco a tutto sesto in Italia.

La situazione va avanti così da molto, e da ben tre anni non è stato ancora preso alcun provvedimento.
Il famoso sito archeologico pare, quindi, lasciato a sé stesso.

Ma non è solo la Porta rosa a creare “allarme”: sono stati costruiti dei moderni capannoni per ospitare mostre e preservare antichi reperti, ma ad oggi appaiono vuoti: i bagni sono dissestati e il famoso pozzo di Hermes, risalente al III secolo a.C., è praticamente habitat adatto per le rane, per l’abbondante presenza di acqua in prossimità.

Diverso tempo fa erano stati preventivati finanziamenti per ottanta milioni di euro da stanziare per le attrazioni culturali campane e a Velia erano stati destinati dieci milioni.

I sindaci di San Mauro Cilento e Casal Velino diverso tempo fa hanno dato vita ad un’associazione dei comuni velini, insieme al sindaco di Pollica Angelo Vassallo e, anche in suo ricordo, “non mi stancherò mai di denunciare lo stato di abbandono in cui versa al momento l’area archeologica di Velia – dice Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro C. – Occorre una presa di posizione di tutti i sindaci del territorio per smuovere le acque”.

L’area archeologica di Velia è patrimonio dell’umanità, oltre ad essere una grande ricchezza per il territorio cilentano e, come tale, va salvaguardata dall’incuria e dal tempo.

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