Coldiretti: «Senza drenaggio fiumi Sele, Alento e Tanagro nuove inondazioni nella Piana del Sele e Vallo di Diano»

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Coldiretti: «Senza drenaggio fiumi Sele, Alento e Tanagro nuove inondazioni nella Piana del Sele e Vallo di Diano»

«Per scongiurare nuove e ormai sempre più frequenti inondazioni nell’area della Piana del Sele ma anche nel vallo di Diano e nell’area dell’Alento è necessario provedere in tempi stretti al dragaggio del letto dei fiumi Sele, Alento, Tanagro». Lo scrive, in una nota, il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio. «Gli agricoltori non possono continuamente far fronte alle emergenze e vivere col timore di nuove e pericolose alluvioni – spiega il presidente di Coldiretti – è necessario ragionare in una logica di prevenzione e cercare soluzioni efficaci e radicali per scongiurare nuove inondazioni. La legge regionale del 30 ottobre 2009 consente interventi di manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua, perché considera lo stato di dissesto del reticolo idrografico regionale e, dunque, l’elevato rischio idraulico. Allora non si perda più tempo e si applichi finalmente la normativa, sistemando gli alvei, esportando l’eventuale materiale litoide in eccesso, nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio, tutelando al contempo l’habitat di fauna e flora, spazzato puntualmente via con la prima piena».

La proposta di Coldiretti scongiurerebbe le continue emergenze causate dall’esondazione dei fiumi e gli esosi costi derivanti dalle decine di richieste di risarcimento danni. In pratica, Coldiretti sollecita interventi di manutenzione idraulica – ampiamente previsti dalla legge regionale del 2009 – che prevedono l’estrazione di materiale litoide dagli alvei e dunque ciottoli, ghiaia e sabbia dagli alvei dei fiumi Sele, Alento, Tanagro, soprattutto in alcune zone dove il letto del fiume ormai è più alto dei terreni circostanti. Il materiale di risulta potrebbe poi, dopo opportune verifiche, essere utilizzato per il ripascimento del litorale o per altri scopi. «L’obiettivo – aggiunge Sangiorgio – è di evitare che in futuro si ripetano allagamenti e danni incalcolabili alla popolazione e alle imprese agricole, senza più proposte tampone che fino ad oggi non hanno risolto il problema. Non ci si può nascondere dietro la frase fatta “non ci sono risorse”: il ripetersi ciclico degli eventi calamitosi richiede strategie volte all’attività di prevenzione, attraverso un programma pluriennale di manutenzione ordinaria del territorio, con il concorso di tutti gli Enti locali interessati, coinvolgendo, per la realizzazione, gli agricoltori – che sono poi i veri custodi del territorio – e i Consorzi di bonifica. In questo modo – conclude il presidente di Coldiretti – la Regione eviterebbe di pagare gli ingenti risarcimenti e assicurerebbe sviluppo dell’agricoltura salernitana che per crescere e porsi in maniera competitiva a livello nazionale e internazionale sta investendo risorse ingenti e non può permettersi danni come quelli dei giorni scorsi». 

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