Capaccio, agguato all’imprenditore per il controllo mercato ittico: ribaltata sentenza

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Capaccio, agguato all’imprenditore per il controllo mercato ittico: ribaltata sentenza

Ribaltata la sentenza di primo grado in merito all’agguato di cui fu vittima nel dicembre del 2017 l’imprenditore Augusto Ferrigno, titolare della nota pescheria ‘Marechiaro’ di Capaccio Paestum, per il controllo del mercato ittico di Salerno.

La Corte d’Appello di Salerno ha accolto il ricorso e le tesi sostenute dal pm e dal legale difensore di Ferrigno, l’avvocato Antonio Boffa, e ribaltato la sentenza di primo grado, rideterminando in 6 anni e 2 mesi di reclusione (e 3.200 euro di multa) la condanna a carico del capaccese Gianni Mauro, condannando a 5 anni e 3 mesi (e 2.100 euro di multa) entrambi i complici, Biagio Lammardo e Donato Cataldo.

Tutti e tre, inoltre, dovranno pagare una multa, nonché risarcire i danni patiti e le spese legali sostenuti dalla vittima, costituitasi parte civile.

Confermata l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” per l’imputato Massimo Squillante. E’ stata, inoltre, riformate la sentenza anche per i due carabinieri condannati per le ‘soffiate’ a Mauro: assoluzione piena per il primo, pena ridotta a 5 mesi e 10 giorni per il collega. In primo grado, i giudici della Seconda sezione del Tribunale di Salerno avevano invece assolto “per non aver commesso il fatto” tutti gli imputati. Mauro e i militari dell’Arma, però, furono condannati per le informazioni riservate passate allo stesso Mauro, il quale avrebbe anche sollecitato controlli a sorpresa pilotati presso la pescheria ‘Marechiaro’ per mettere in difficoltà Ferrigno.

L’agguato risale al dicembre del 2017 quando l’imprenditore capaccese denunciò di essere stato attinto da colpi di arma da fuoco mentre si recava da Capaccio Paestum al mercato ittico di Salerno, alla guida della propria Audi Q7, nei pressi della rotonda di Campolongo, sulla litoranea di Eboli. A seguito di una lunga attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile, furono sottoposti agli arresti domiciliari il presunto ‘mandante’ e titolare di un banco ittico concorrente a Salerno, l’imprenditore capaccese Gianni Mauro.

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