Presunta overdose, un cittadino: «Solidale con Don Gianni, non si può morire così»

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Presunta overdose, un cittadino: «Solidale con Don Gianni, non si può morire così»

Desidero innanzitutto esprimere piena solidarietà e vicinanza alla famiglia di un povero giovane che si è trovato coinvolto in una disgrazia nella quale ha perso la vita, per qualche ora di libertà e di divertimento. Queste sicuramente erano le sue intenzioni, come sicuramente sono le intenzioni di tutti i giovani che vanno in quel  locale. Salvo a trovarsi poi, con la sorpresa che, una volta dentro, gli riservano  gli avvenimenti. Sono d’accordo con il parroco di Marina di Camerota, don Gianni  Citro, che in quel luogo non esiste più sicurezza. Perché  il sindaco di Camerota assiste a tutti questi avvenimenti senza intervenire? Perchè le forze di polizia che conoscono tutti i fatti, consentono ancora  la gestione di una attività che non garantisce sicurezza al suo interno?  Perchè si continua a consentire che tutti questi ragazzi continuino a frequentare una struttura dove esiste solo la regola del profitto? Quando quella gestione era in mano a persone più radicate al territorio tutte queste cose non avvenivano. Credo sia arrivato il momento che tutti  i genitori responsabili verso i propri figli, ma non solo, chiedano con forza a tutte le istituzioni competenti, prefetto in testa,  di mettere fine a questa sciagurata gestione.

Antonio Troccoli, cittadino di Marina di Camerota

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