Caso Zambetti, un cilentano nella «cricca» lombarda che comprava i voti della ‘Ndragheta

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Caso Zambetti, un cilentano nella «cricca» lombarda che comprava i voti della ‘Ndragheta
E’ scattato l’ordine d’arresto per l’assessore regionale della giunta Formigoni, Domenico Zambetti (nella foto). Ne hanno dato notizia i principali quotidiani nazionali e le agenzie di stampa. Secondo quanto riportato i carabinieri avrebbero parlato di «un’operazione senza precedenti», in Lombardia non si era mai visto un assessore che compra dalla Ndrangheta un pacchetto di «voti sicuri».

Secondo gli inquirenti i voti sarebbero stati pagati in contanti e per giunta a caro prezzo: si parla di 50 euro per ogni voto e Domenico Zambetti ne avrebbe comprati 4mila. A fare due conti sarebbero stati spesi 200mila euro per fare la differenza alle elezioni del 2010, dove l’assessore è stato eletto con 11.217 voti totali. Chi conduce l’indagine sostiene anche che i soldi sarebbero stati versati nelle casse dei malavitosi in varie rate: l’ultima da 30mila, versata il 15 marzo 2011. Tutti i contanti venivano poi incassati da un gestore di locali notturni, già condannato per traffico di droga e appartenente – secondo gli inquirenti – alla cosca calabrese, Morabito-Buzzanti. A provare tutte le fasi del pagamento sono al vaglio degli inquirenti diverse registrazioni telefoniche.

Nella rete degli investigatori sono finite altre 23 persone. Fra queste anche un uomo di Sala Consilina. Si tratta di G.C., di 37 anni, accusato di «associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio e falso». Il 37enne salese era già noto alle forze dell’ordine ed ora coinvolto nel caso Zambetti. Ora G.C. è nel carcere di Sala Consilina in attesa di essere trasferito a Milano a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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