Un anno fa la tragedia del Ciclope, nel giorno del ricordo il Ciclope beach fa festa

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Un anno fa la tragedia del Ciclope, nel giorno del ricordo il Ciclope beach fa festa

No, la musica non si ferma. Il dj continuerà a mettere i suoi dischi e i ragazzi a ballare. Tra loro, un anno fa, c’era Crescenzo della Ragione. Uno studente universitario di Varcaturo che amava Marina di Camerota come tanti giovani della sua età. Appena poteva scappava dalla provincia di Napoli e raggiungeva gli amici nel Cilento. Crescenzo aveva 27 anni e nella notte di San Lorenzo ha perso la vita in un modo assurdo. Oggi è la giornata del ricordo, del cordoglio: ma al Ciclope beach, esattamente come dodici mesi fa, si farà festa.

Quel maledetto giorno
Lunedì 10 agosto 2015. In consolle al lido della discoteca Il Ciclope, c’è Tedd Patterson. Il sole è alto su Camerota, ma le nuvole sono minacciose. Sono passate da poco le 13 e sulle spiagge i pr, armati di flyer e tanta pazienza, iniziano ad invitare i ragazzi all’evento. «Cosa succede se viene a piovere? La festa si fa lo stesso?». «Certo – risponde in coro l’esercito dagli occhiali a specchio – se piove dal Beach ci spostiamo all’interno del Ciclope». Nessuno di loro forse sa che in caso di pioggia la «grotta della musica» aveva l’obbligo di restare chiusa. Accade che alle 17 la festa inizia. Al lido i dj resident fanno ballare la folla che cresce di ora in ora. Quando è sera le prime gocce d’acqua. Il tempo è brutto. Il temporale imperversa. Lo speaker annuncia che bisogna spostarsi nel Ciclope. I ragazzi lo seguono. Crescenzo quella sera in spiaggia non è proprio sceso. E’ arrivato in compagnia di un cugino e di un amico direttamente nel Ciclope. «Che facciamo? Entriamo o usciamo?». Il gruppetto varca la porta d’ingresso e si ferma a pochi passi dalla biglietteria. Si poggia ad un muretto. All’improvviso accade l’impensabile. Dal costone si stacca una roccia. Il masso travolge e uccide il 27enne. E’ panico.

Le indagini
Crescenzo muore sul colpo. Il suo corpo è quasi irriconoscibile. Gli amici sono sotto shock, ma dentro pochi si accorgono del fatto. Nella grotta si continua a ballare. Arrivano i carabinieri, arriva anche un’ambulanza. Il cadavere giace tra terra e pioggia, riverso. Il corpo viene coperto con un telo nero solo all’arrivo dei carabinieri. Gli inquirenti cercano subito la pietra, ma ormai, l’unica prova della morte di Crescenzo, non c’è più. In paese, intanto, cominciano ad arrivare le prime voci. «E’ morto un ragazzo al Ciclope che è andato a sbattere contro un ramo di un albero per scappare dalla pioggia». E’ una bugia, probabilmente inventata da qualcuno che preferiva occultare la verità. Poi le notizie si fanno sempre più chiare. I genitori chiamano i loro figli per assicurarsi che, almeno per loro, tutto è andato per il verso giusto. Per la morte di Crescenzo della Ragione la procura di Vallo della Lucania ha avvito delle indagini. Il fascicolo delle preliminari, però, non è stato ancora chiuso. Intanto sulla scrivania dei magistrati sono finiti quattro nomi. Si tratta del proprietario della discoteca, Lello Sacco, del sindaco di Camerota, Antonio Romano, e di due tecnici. Sono tutti indagati e accusati di omicidio colposo.

Nel giorno del ricordo
Oggi, mercoledì 10 agosto 2016, è un anno che Antonio Della Ragione e Anna Simeoli non vedono più il loro «bambino». Il papà posta tutte le mattine su Facebook una foto diversa di Crescenzo: «Così non lo dimentica nessuno». La mamma, invece, indossa gli occhiali con i vetri a specchio verdi del suo angioletto. Non li lascia mai. Marina di Camerota non ha dimenticato un suo «figlio adottivo» che è volato in cielo troppo presto. E non lo hanno dimenticato nemmeno i ragazzi che, perplessi, hanno anche chiesto ai pr che li hanno invitati a ballare questa notte: «Ma oggi non fermate la musica per Crescenzo?». 

Nella chiesa di San Luca, nei pressi dell’uscita della tangenziale di Varcaturo, si terrà una messa in ricordo del giovane. Amici e parenti si recheranno in chiesa alle 18.30, proprio mentre al Ciclope Beach dj Asal e dj Genny S (nella foto in basso) faranno ballare centinaia di ragazzi. La festa, poi, alle 20.30 si sposta alle Dune beach life, un altro locale di proprietà della famiglia Sacco. In mezzo a tutte quelle persone, esattamente un anno fa, c’era anche Crescenzo. Per la sua morte, 365 giorni dopo, non ha ancora pagato nessuno. E nessuno, incredibilmente, non ha nemmeno trovato la verità e quel masso scomparso, simbolo di omertà e di vergogna.

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