Bollette pazze Sala Consilina, Codacons: «Dubbi sulle scuse del Comune»

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Bollette pazze Sala Consilina, Codacons: «Dubbi sulle scuse del Comune»

Interviene in maniera puntuale la Codacons del Vallo di Diano su ogni avvenimento che accade nel territorio. Questa volta nel mirino dell’associazione è finita l’amministrazione di Sala Consilina. Nei giorni scorsi ai cittadini salesi sono arrivate a casa bollette «pazze» dell’acqua. «Pazze» perchè già pagate e inviate per una seconda volta tramite raccomandata. I cittadini si sono recati a palazzo città per protestare e chiedere chiarimenti. Dal Comune sono arrivate le scuse dell’amministrazione, ma secondo il Codacons ci sarebbero diversi «punti oscuri da chiarire». Ecco la lettera pervenute in redazione:

«Si apprezzano le scuse dell’amministrazione e la promessa di annullamento delle operazioni di riscossione, ma nella vicenda delle bollette pazze e dei crediti presunti da parte del Comune e dell’attuale ditta che gestisce il servizio idrico sono molti i punti oscuri. Si suggerisce, molto modestamente, alla stampa locale di incalzare opportunamente gli attori di queste poco chiare vicende. Alcuni attenti cittadini di Sala Consilina, che ringraziamo ancora della fiducia, ci hanno chiesto di intervenire sull’ennesima vicenda legata al servizio idrico. Abbiamo già detto sulla delicata questione del tentativo di riscuotere un credito presunto sul “deposito cauzionale” da parte della ditta di Vallo della Lucania che attualmente gestisce il servizio idrico nel Comune di Sala Consilina. Su questa vicenda grava il silenzio più profondo e la stampa locale dovrebbe avvertire il dovere di interpellare gli attori tutti, dopo i nostri chiarimenti.

Adesso giunge da Sala Consilina notizia di un’altra tristissima vicenda: il tentativo di riscuotere debiti presunti per il servizio idrico erogato dal Comune nel periodo 2011-2012. Questa vicenda è triste per svariati motivi. Il primo è che le lettere di sollecito di pagamento sono state spedite immediatamente prima di Natale. Il secondo è che molti cittadini onesti si sono visti recapitare a casa queste missive, notificate a mezzo raccomandata, proprio in questi giorni, in cui le scadenze di altri pagamenti si fa più pressante. Un terzo motivo è il metodo con cui il Comune di Sala Consilina intende incamerare questi crediti. Un ultimo motivo è che queste operazioni esasperano sempre di più il cittadino già vessato da mille altri balzelli. La questione si è risolta con una comunicazione da parte dell’amministrazione, che qui riportiamo in parte: «L’amministrazione comunale doverosamente chiede scusa per quanto verificatosi e per rimediare a tale inconveniente rassicura la cittadinanza, preannunciando la sospensione dell’attività di recupero errata posta in essere».

Si apprezzano le scuse, ma non si può non rilevare quanto segue. Mai prima di ora alla nostra associazione è stata espressa volontà di recuperare i crediti da cittadini morosi. Avremmo potuto anche fornire le nostre competenze (prima che il servizio idrico venisse ceduto ad una società per azioni di Vallo della Lucania) per convincere la cittadinanza a pagare il servizio stesso e per fare in modo che la gestione rimanesse in mano pubblica. Si sono invece vantati dei crediti esorbitanti per effettuare la cessione della rete idrica. Eppure, se i crediti vantati erano questi, allora viene a smontarsi l’intero impianto logico sul quale si era fondata l’operazione di cessione della gestione del servizio idrico integrato nel dicembre 2012. E non solo. Verrebbe addirittura a cadere l’alibi dell’errore informatico, in quanto si potrebbe presumere che questi crediti fossero stati precedentemente vagliati dall’amministrazione stessa e, probabilmente, messi a bilancio in entrata. Su queste cose la stampa (se non gli organi di controllo istituzionale!) potrebbero fare chiarezza, per un corretto svolgersi della vita sociale e amministrativa di una ridente (quanto oggi?) cittadina della vallata. Un ultimo commento sulle modalità di riscossione dei crediti: per quanto ci riguarda, l’operazione è, dal punto di vista amministrativo e sociale, poco commendevole. Si pensi infatti alle raccomandate spedite inutilmente, alla mole dei dati trasferiti (in modo errato, secondo il vicesindaco) da Sala Consilina a Macerata, al mancato utilizzo delle competenze dei nostri impiegati comunali, al disagio e allo sconcerto provocato ai cittadini onesti che vorrebbero ancora confidare nella buona amministrazione pubblica. E chi trarrà vantaggio da tutta questa triste vicenda sarà solo qualche evasore incallito, come spesso accade in questa martoriata nazione».

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