Castel San Lorenzo, sindaco rinuncia allo stipendio e la piscina per i bambini diventa gratis

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Castel San Lorenzo, sindaco rinuncia allo stipendio e la piscina per i bambini diventa gratis

Castel San Lorenzo, Castieddu in dialetto cilentano, è un comune di 2 mila e 700 abitanti circa che dista 25 chilometri da Paestum e dal mare. Il suo territorio presenta diversi boschi ed è attraversato dal fiume Calore Lucano che nasce dalle pendici del monte Cervati. Molti non avranno mai sentito nemmeno nominare questo borgo incastonato all’interno del Parco del Cilento, ma come scrisse qualcuno «le grandi cose sono fatte di piccoli dettagli». Ed è proprio in questa piccola cittadella che sta succedendo qualcosa di «grande»: il sindaco, Gennaro Capo, ha rinunciato infatti allo stipendio di primo cittadino, che comprende l’indennità di ruolo, il rimborso spese generico e il costo del cellulare, per devolverlo interamente ai bambini del comune, affinché possano servirsi gratuitamente del servizio bus che li accompagna in piscina.

Per quale motivo? Il sindaco è stato eletto a maggio del 2011 e durante l’estate decide di avviare una iniziativa: accompagnare con il bus i bambini di Castel San Lorenzo alla piscina comunale di Felitto. Ma dall’economato del Comune chi controlla il bilancio afferma: «Non abbiamo fondi». Allora Capo cosa fa, invece di abbandonare l’iniziativa, decide fin da subito di rinunciare al proprio stipendio. «Non sono contrario al fatto che chi amministra viene remunerato – dice Gennaro Capo al giornale del Cilento – è stata una scelta a carattere personale». Alla domanda «dove vanno a finire i soldi che lei non percepisce» il sindaco risponde: «I soldi servono soprattutto in estate a finanziare il trasporto in autobus dei ragazzi alla piscina comunale di Felitto, ma anche – continua il primo cittadino – alla ordinaria amministrazione e quindi alle buche nell’asfalto e i problemi che quotidianamente vengono affrontati dalla giunta comunale di Castel San Lorenzo».

Nel Vallo di Diano c’è un altro esempio molto simile a quello di Gennaro Capo. Stiamo parlando del sindaco di Sassano, Tommaso Pellegrino, che insieme a tutta la giunta ha rinunciato al proprio stipendio. Ogni anno, dal 2012, il Comune di Sassano risparmi circa 70 mila euro dalle indennità rinunciate. Nel 2012 i soldi hanno permesso di lasciare immutata l’Irpef. Nel 2013 il sindaco ha avviato una sorta di risanamento economico con una parte dei risparmi, mentre con l’altra ha fatto una promessa: «Con gli stipendi del 2013 siamo pronti a risistemare le strade di tutto il Comune – ha affermato Pellegrino al giornale del Cilento – la manutenzione costa cara, ma è di fondamentale importanza».

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Twitter @martinoluigi92

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