Trenitalia si è fermata ad Eboli, la mobilitazione nel Golfo di Policastro di ‘Cittadinanzattiva’ per il ripristino dei treni a lunga percorrenza

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Trenitalia si è fermata ad Eboli, la mobilitazione nel Golfo di Policastro di ‘Cittadinanzattiva’ per il ripristino dei treni a lunga percorrenza

‘Cittadinanzattiva – Golfo di Policastro’ e Il ‘Comitato 1987’ si mobilitano per chiedere il ripristino dei treni a lunga percorrenza da e per il sud dello stivale. L’istanza è stata inviata al presidente del Consiglio Monti e a Trenitalia ed indirizzata, per conoscenza, a tutte le autorità del ramo, in cui si chiede un intervento concreto ed un incontro con il responsabile orari di Trenitalia.

Con l’entrata in vigore dell’orario invernale – si legge nella lettera – sono stati soppressi i treni a lunga percorrenza dal nord al meridione dell’Italia e viceversa. Il provvedimento attuato da Trenitalia presumibilmente per ragioni economiche ha di fatto diviso il Paese in due tronconi ferroviari: la zona A comprende il settentrione, il centro e buona parte della Campania fino alla città di Salerno che offre servizi eccellenti, sia a livello di qualità che di quantità; e la zona B con il Cilento, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia dove non viene garantito neanche il minimo vitale a livello di servizi ferroviari.

Quante volte le popolazioni meridionali devono pagare per gli abbandoni istituzionali di queste terre? Per questo ed altri motivi – si legge ancora nell’istanza – ci pare legittimo chiedere l’immediato ripristino, già a partire dal prossimo orario estivo, di almeno tre coppie di treni a lunga percorrenza dal sud al nord Italia: due dalla Sicilia con destinazione Milano-Torino e viceversa e uno dalla Calabria. Tali treni, finanziati al 50% dallo Stato (in qualità di treni sociali come vengono sovvenzionate le linee e i treni del nord), recupererebbero tranquillamente i restanti costi con la vendita dei biglietti. Basterebbe prevedere tempi di percorrenza veloci, fermate adeguate e prezzi concorrenziali.

Per incentivare ulteriormente l’utilizzo del treno si dovrebbero prevedere, sempre in collaborazione con le regioni interessate: bonus per i meridionali che lavorano al centro e al nord, sconti per “viaggi vacanze o viaggi mare” come è già previsto per le località di Rimini e Riccione.

Il ripristino di alcuni treni costituirebbe solo un minimo risarcimento di soldi che in termini di servizi pubblici spettano solo alle popolazioni meridionali. E concludono – Non si tende la mano per chiedere l’obolo ma il riconoscimento di un diritto sancito dalla nostra Costituzione.

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