Freddo e pioggia, a rischio i nidi di tartarughe nel Cilento

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Freddo e pioggia, a rischio i nidi di tartarughe nel Cilento

I nidi di tartaruga sono a rischio. A renderlo noto i biologi dell’acquario di Napoli e della stazione Antonon Dohrn. Da una settimana il maltempo si alterna con il sole e condizioni climatiche proibitive imperversano su tutto il versante cilentano. La costa, all’improvviso, diventa nera e le nuvole, cariche di acqua, minacciano le vacanze di migliaia di turisti. «Se il mal tempo dovesse continuare – spiegano i tecnici della stazione zoologica – sarà un problema in termini di natalità». Al momento sono tre i nidi sulle spiagge del Cilento. Uno è a Marina di Camerota, sulla spiaggia di Cala del Cafealo dove la settimana scorsa sono già nate decine di tartarughine dal primo nido, altri due, invece, sono a Marina di Ascea. La schiusa del nido di Camertoa è prevista per il 9 settembre, ma se, come annunciano le previsioni, le temperature si abbasseranno si rischia di andare oltre la metà di settembre. Ad Ascea un nido, il 15 agosto, è stato inondato, a causa di una forte mareggiata. «Per il nido inondato dal mare, però, per fortuna la situazione è meno preoccupante di quanto apparisse inizialmente – spiegano i biologi -. L’acqua non ha ristagnato nel nido per cui non c’è l’urgenza di spostarlo. Prevediamo comunque di intervenire la prossima settimana quando sarà finito il periodo critico di sviluppo embrionale per spostarlo in un sito più sicuro». A sorvegliare i nidi, di notte e di giorno, oltre ai volontari del posto e a quelli che sono arrivati nel Cilento da ogni parte d’Italia, ci sono gli esperti dell’acquario di Napoli, Fulvio Maffucci e Sandra Hochscheid, oltre ai membri di Legambiente, Enpa e Wwf. 

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