Claudio Bisio e Alessandro Siani da “Benvenuti al Sud” a “Benvenuti al Nord”: Castellabate, il Cilento e il meridione

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Claudio Bisio e Alessandro Siani da “Benvenuti al Sud” a “Benvenuti al Nord”: Castellabate, il Cilento e il meridione

Qui Milano, capitale immorale infinita, giù a sud più dura la vita, mentre qui da noi cambia solo la facciata: nord, ma è il sud dell’Europa”

Che il successo di “Benvenuti al Sud” non si sarebbe fermato era cosa assai prevedibile, dati gli incassi e i consensi ottenuti, così come sta avendo grande successo il suo seguito: “Benvenuti al Nord”.

L’uscita in 800 sale cinematografiche, con un pubblico assai numeroso, ne è conferma.

“Castellabate, Cilento” da un lato e “l’industrializzata Lombardia” dall’altro.

Anche tramite un’arte come il cinema il messaggio di rivalutazione per un Sud troppe volte lasciato a sé ha avuto spesso la sua rivincita. Bisogna coglierne “l’essenza” e forse capire che il divario tra quell’Italia meno prospera e quella più avanzata non è più tanto in bella vista.

Se settentrione e meridione, pur con le loro diversità, condividono quella che è la grande Italia, ciò non può che far riflettere, anche attraverso due lavori cinematografici di grande successo: è un po la storia di una terra, a volte spaccata.

Il meridione è una terra da vedere, come il nord; una terra da rispettare, come il nord; una terra da vivere, come il nord. Il meridione è tutto quello che può dare, basta abbattere quelle barriere di diversità che in realtà non esistono se non nelle ingiuste verità per la volontà di penalizzare.

Di seguito vogliamo proporre il testo di un brano dei bresciani (con base a Milano) Timoria, band capitanata da Omar Pedrini e Francesco Renga, realizzato in collaborazione con ‘O Zulù, vocalist della partenopea 99 Posse: “Sudeuropa”.

Qui Milano, capitale immorale infinita
giù a sud più dura la vita
mentre qui da noi cambia solo la facciata
nord, ma è sud dell’Europa
raccontare una canzone
si, sono io, myself ridin’ on time
flyn’ high
parlo un’altra lingua sai
maybe for another fuckin’ crazy night

What i see ya never knew
history will jeer at a country on its knees
now will know it’s time to try
bein’ aware there’s a night if just keep in
outta sight
stranger footsteps on my homeland
faded away like a wind blow on the sand
anciant times will never have to come back
this fukin’ rip someone has got to mend then
rearrangin’
what the union hyp is never changin’
like the sex of the angels
and the gap it stays the same
but us to blame, tell me us to blame?
check it

Da Bari a Milano
alzati italiano

Salutamm’a stanza
sud chiama base, massima importanza
cultura, identità, differenza
esige rispetto, zero tolleranza
la disoccupazione genera violenza
prudenza, intervento immediato
in assenza: approccio sconsigliato
so’ nato a sud a sud so’ crisciuto
e quann’aggio avuto bisogno e coccosa
nun l’aggio maje avuto
chello che tengo
è pecché me l’aggio pigliato
e chello ca me manca coccheruno
se l’è arrubbato
e ha criato
ha criato l’occidente industrializzato
e mo’ chi ha avuto ha avuto ha avuto
ma io non regalo più niente
e voglio essere pavato

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