Scandalo al sole: il corpo della donna è bello e inviolabile

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Scandalo al sole: il corpo della donna è bello e inviolabile

(IL CORPO DELLE DONNE, scatto di Alessia e Michela Orlando)

Nel film statunitense Scandalo al sole (titolo originale A Summer Place), del 1959, diretto da Delmer Daves, soggetto tratto da un romanzo di Sloan Wilson, l’uomo d’affari Ken Jorgenson, insieme alla moglie Helen e alla figlia adolescente Molly, torna dopo circa vent’anni sulla Pine Island, al largo della costa del Maine, dove trascorreva le vacanze da ragazzo. Molly conosce il coetaneo Johnny Hunter, figlio di Bart e Sylvia. Questi due sono i proprietari dell’unico albergo dell’isola. Tra i giovani scocca la scintilla: si innamorano. Il problema è che tempo prima la stessa cosa era accaduta tra la madre di lui e il padre di lei. Ancora più problematico: i due, i genitori, scoprono di essere ancora innamorati. La situazione è destinata a precipitare; la cenere sotto cui ha covato l’amore, non può coprire il presente e le braci vengono scoperte. Tutto emerge alla luce del sole.

È in ciò lo scandalo cui allude il titolo.

Quanti oggi non metterebbero la firma per rivivere una situazione simile? E dove sarebbe lo scandalo? La conseguenza, nel film, è lo scioglimento del matrimonio. Oggi, tralasciando i profili religiosi, volendo rispettare le idee e le scelte di ognuno, si concorderebbe agevolmente sulla idea che non ci sia nulla di scandaloso in quella faccenda. Certo, è possibile,  due ragazzi, due figli a loro volta innamorati, potrebbero essere almeno perplessi, ma non rimarrebbero traumatizzati da circostanze simili a quelle narrate nel film. È un film, questo, che si ricorda soprattutto per la colonna sonora composta da Max Steiner. Per dare un tocco di cilentanità, con lo scopo di addolcire la pillola, ovvero prima di motivare quanto sin qui letto, scegliamo questa versione:

Ci sarebbe anche la versione cantata da Miranda Martino: ci risulta molto amata nel Cilento-Vallo di Diano e i sessantenni ancora parlano di un suo concerto a Padula, dove si esibì davanti a decine di migliaia di persone insieme all’Equipe 84:  

Esiste anche, addirittura, un video con la versione di Percy Faith, dove si possono ammirare i volti delle più belle attrici in assoluto nonché le nudità di Sophia Loren:

 

Le nudità! Perché? Perché il nudo non può essere considerato scandalo, non più, e non deve poter giustificare la violenza sessuale, così come mai più dovrebbe ritenersi scandalosi l’amore o l’attrazione tra corpi di esseri umani, trovandolo assolutamente in linea con il concetto di “normalità”. Lo è qualsiasi attrazione che porti alla tenerezza, alla voglia di essere in sintonia, se non ci sia prevalenza di una volontà su un’altra, se non ci sia sopraffazione, se non ci sia violenza, se non ci siano problemi di età (pedofilia). È contro la violenza che ci si schiera; è contro la violenza che occorre combattere, soprattutto quella in cui ci sia un maschio, o più di uno, che si scagliano contro un “oggetto” che sia di sesso femminile e non solo, giacché non è accettabile neppure l’idea del maschio, o più di uno, scagliato contro un altro maschio. Purtroppo accade anche questo.

Sarebbe inutile dire, forse, che qui si allude alla violenza sessuale accaduta  a San Pietro al Tanagro (se ne dà conto in questo articolo), perpetrata da un settantenne su una tredicenne che, lo si ricorda a chi non lo sapesse, non potrebbe mai essere ritenuta consenziente, alla luce dell’ordinamento giuridico italiano.

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