Doxa, un romanzo d’attenzione. Luigi Elia e la sua creatività

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Doxa, un romanzo d’attenzione. Luigi Elia e la sua creatività

Abbiamo avuto modo qualche tempo fa di capire chi è Luigi Elia, tramite una breve intervista e la presentazione del suo ultimo romanzo, Doxa.
Il giovane scrittore cilentano, dotato di una innata vena artistica, ha lasciato scorrere la sua mano per realizzare “un giallo”, non un giallo dalla consueta risoluzione, ma un percorso “quasi mirato” che induce la mente “ad indagare” sulla  società di oggi. Un lavoro astuto, geniale e nel contempo meritevole “di attenzione”, non solo per lo spirito con cui il racconto è condotto dalla bravura dell’artista e nemmeno semplicemente per portare alla ribalta uno scrittore locale ma, la motivazione è decisamente più ampia ed articolata. Lo stile di Elia, oserei dire a tratti “gaddiano” ed a tratti “spaesato”, in quest’ultimo verso vale a dire estratto da un’esistenza incentrata su un’adolescenza trascorsa in un piccolo mondo, qual può essere Sessa Cilento, paese natale dell’autore, si auto-battezza come “atipico nel tipico sociale”, puntando sull’eleganza di “forme autonome” e “discrete”. 

«Ogni uomo si dice, ogni uomo saggio, spende la propria vita nella ricerca della verità.[…]» così esordisce in quest’ultimo scritto Elia.
Qual è la verità? E a cosa conduce? Troppi e insistenti gli interrogativi che ci pone la ricerca della verità: è come “la ricerca del vero” nell’etimologia dei nomi. In ogni campo si cerca perdutamente quella verità a volte semplice e ispirata a volte tortuosa e faticata e non sempre appaga la sete di quel sapere sterile, incerto, che l’essere umano spera di trascinare verso le proprie “desiderate verità”.
«La verità non esiste>> dice Elia «è il peso dell’opinione che abbiamo di essa». Gioca con le parole questo giovane scrittore cilentano, opinando sul significato della verità. È quell’aggettivo “doxa” che ha ispirato la creatività dell’autore, muovendo i suoi passi verso l’universo della propria conoscenza; ponendosi come conoscitore del mondo, della realtà, una piccola realtà a volte contrapposta agli eventi che accomunano il grande “pubblico” della città; gente che si ritrova nel “mondo d’oggi”, «un formicaio» la definisce Elia.  

La trama del romanzo, scorrendo con una narrativa tutta d’autore racconta la storia, anzi le storie, fatti di ordinaria quotidianità che tanto sussistono nelle cronache più usuali ormai da tempo. Non una storia, dunque, ma “le storie” d’oggi sono quelle raccontate da Luigi Elia in questo suo ultimo romanzo. Parte come tante, come le favole ma quel “c’era una volta…” più non esiste perché i fatti di oggi ci sono e probabilmente ci saranno. Piero Demetri entra in scena nei primi versi, poi affiancato da una figura tutta d’intelletto, Roberta Certulli, consorte di vita e “sposa dell’agire”. Una famiglia come tante, non sempre al pari con quelle di oggi, quell’oggi più volte ricordato come l’opinione imposta dall’autore in modo docile ma incisivo. In questo è “Doxa”!
Non pare importante l’intreccio o il susseguirsi dei fatti quanto l’avvento di quadri di derivazione generazionale che a tratti il Elia mostra nelle sue verità nude e crude. E spunta come ad esibirsi quella “sana e lontana” convinzione che negli anni ’80 e a seguire accompagnava le nostre istruzioni per affrontare la vita; canoni affiancati al ritratto quasi del “buon cristiano”: una casa, vesti firmate, e man mano computer e cellulari fin quasi a degenerare nell’eccesso. Si, proprio “una figura perfetta”, un cristiano ideale e parlando di cristiani arriva il caso del parroco ucciso: era Romolo Arresoni. Una chiesa ben descritta, “con tutti i suoi Santi e tutti i suoi fatti…”.
Notizie di ordinaria (e solita) quotidianità immersi in un ventaglio ormai aperto alle nuove culture ma anche a nuovi scenari in forme sempre più prossime alla totale distorsione della realtà, ovviamente quella realtà passata fatta di condizioni decisamente più stabili e non sempre più riscontrabili. 

Ancora storie; che si ripetono, si susseguono. Qual è la giusta verità? Ed è giusta la verità? “Nell’epoca in cui siamo stati scaraventati, se si vuole conoscere la verità, basta farsi una pessima opinione della realtà che ci circonda.” conclude Luigi. Una storia senza fine, condannata all’infinita ricerca del vero, opinabile fino a se stesso ma con astuzie di chi conosce una sua verità?

Leggere questo romanzo non può che garantirci emozioni, ragioni, conclusioni e può in fondo celare significati diversi in un universo fatto forse in modo non perfetto rispetto a come l’immaginiamo.

 

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